vignola nuovissimo vectorized

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Un tempo chi amava i Led Zeppelin e gli Stones non poteva neppure provare ad ascoltare Frank Sinatra. E oggi? John Vignola ci racconta come siano cambiate le cose.

“E’ un dato di fatto: non ci sono più le appartenenze.
Nemmeno fra i bambini.
A un bambino di oggi, quali cartoni animati o quali serie televisive faccio vedere? Grazie ai canali televisivi specializzati, da Zorro ai Teletubbies, le possibilità sono infinite. Siamo di fronte a un appiattimento del tempo che è fine del tempo, perché il tempo diventa sincronico e senza profondità. Se non ci sono più serie televisive di appartenenza, allo stesso modo la musica non è più ascoltata in un luogo tipo la cameretta o con persone di riferimento.
Anche qui ci siamo trovati ad avere la musica tutta identificabile, consumabile e appiattita. Nel corso di un mio programma radiofonico dedicato alla disco music, mi è capitato di ricordare l’esistenza, in epoche remote, di figure come il metallaro e il discotecaro. Oggi non esistono più. Oggi, le distinzioni non sono più legate al tempo che stai vivendo. Ad esempio, mentre il punk o la disco erano appartenenza, adesso si hanno solo dei gusti e i gusti non si discutono granché, proprio perché non sono più appartenenza. Da ragazzini storcevamo il naso quando Elliott Murphy parlava della grandezza di Sinatra (il nemico di Elvis e quindi del rock).

httpv://www.youtube.com/watch?v=xMfz1jlyQrw

Frank Sinatra – Theme from New York New York

Adesso siamo in una situazione opposta. Sinatra, i Beatles, i Led Zeppelin fanno parte di una grande storia in cui contano solo la bravura e l’importanza all’interno di una vicenda che forse è finita. E’ un atto museale. In un museo vedo stili diversi e mi interesso anche agli artisti che non mi piacciono. Dunque, se siamo arrivati alla musica che è museo, c’è meno appartenenza e meno emozione. Se mi piacciono i Chemical Brothers tanto quanto gli Zombies, dov’è finito il mio gusto? Questa cosa la percepisco anche nei messaggi dei miei ascoltatori a conferma che forse il rock è mezzo morto. Sinatra nel museo c’era già, ora ci abbiamo messi gli altri.

httpv://www.youtube.com/watch?v=27ouOE4RvUc

The Rolling Stones – The Last Time (Top Of The Pops 1965)

Ma un po’ di sana appartenenza, i ragazzi, ce l’hanno? Oppure sono al massimo fan del rappettino di turno e non ascoltano altro, trasformando però la musica in un marchio di scarpe? Oppure può capitare di pensare che persino i ragazzi siano già nel museo? Se è vero (ed è vero) che Francesco Guccini è adorato dai quindicenni allora abbiamo un problema. Dov’è finita, nell’ascolto della musica, la vita di tutti i giorni? A questo non so rispondere. Attendo lumi dai ragazzi.”

 

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