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Il problema è trovare un filo conduttore, capire se il 2012 (e con esso gli anni ’10 del XXI secolo) faccia capo a qualcosa oppure se il tripudio di post-, alt- e neo- trasformi i suoni del mondo in un ordito in cui è difficile distinguere, appunto,  i vari fili.

Va detto che in questo ordito piuttosto articolato è comunque possibile distinguere la presenza di alcuni motivi e la prevalenza di alcuni colori così come l’assenza di altri.  In primo luogo è evidente come la musica rap si stia consolidando quale fenomeno generalista e non più di settore. Se manca il discone superpopolare sparato nel 2011 da Kanye West (My Beautiful Dark Twisted Fantasy), Kendrick Lamar e Killer Mike dimostrano come rime e campioni creino paesaggi sonori stimolanti e articolati (anche testualmente) che dovrebbero rendere interessante il settore anche a chi lo considera, per consolidata vulgata buonista, robaccia sessista, volgare, cialtrona e adatta tutt’al più a Balotelli. Ancor più significativo il caso del rapper-bravo-a-cantare Ben Drew, in arte Plan B, che con Ill Manors ha creato un album a  tema sorprendentemente articolato e decisamente fosco. Drew è anche il regista dell’omonimo film, una sorta di controcanto derelitto allo sfolgorio delle olimpiadi londinesi.

A questo punto è inevitabile parlare del nostro album dell’anno. Channel Orange di Frank Ocean è un suggestivo disco che fonde rhythm’n’blues e hip hop (l’autore ha fatto parte dal collettivo Odd Future ), canto e (poco) rap in una serie di canzoni melodicamente belle e affascinanti dal punto di vista testuale, anche a prescindere dal tanto menzionato ‘coming out’ gay di Ocean. Soprattutto è un disco che innova dall’interno un genere, l’R’n’B, che negli ultimi anni aveva prodotto ben poco di buono, a causa di iperproduzioni e scritture di maniera. Channel Orange è un lavoro notturno e piuttosto  meditativo che introduce l’altro grande elemento aggregante: il 2012 è un anno di dischi  malinconici. Sarà la crisi economica, sarà che il mondo ci appare incupito, sarà la perdita d’importanza della musica come elemento aggregante, ma molti bei lavori di quest’anno tendono a guardarsi dentro e a trovarsi parecchio in difficoltà. E’ il caso, ad esempio di The XX, Perfume Genius, John Murry, Dark Dark Dark, dei veterani  gloom Tindersticks e degli Xiu Xiu, a cui si deve l’incipit di canzone più bello dell’anno: “Se stai sprecando la tua vita, dì ciao!” I suoni cambiano da un titolo all’altro, ma il denominatore comune è quello di cui si è appena detto.

XX

A proposito di suoni, dobbiamo ricordare il secondo posto di The XX: Coexist non è piaciuto a tutti, proprio perché la produzione di Jamie XX si propone come sottilmente rivoluzionaria nel momento in cui sceglie di non addizionare suoni, ma di sottrarli; a noi è sembrato uno dei dischi più nuovi dell’anno e un passo avanti rispetto all’esordio.

A questo punto vanno citati i vecchi maestri sempre all’altezza, quelli che comunque vada e qualunque sia il ‘genere’, lasciano il segno; parliamo soprattutto di Bob Dylan, terzo in classifica, ma anche dei Madness, che si dimostrano bravi anche in ambito frivolo dopo la serietà concept del precedente The Liberty of Norton Folgate.

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Non figura in questa classifica (e probabilmente non figurerebbe neppure in una eventuale Top 100) alcun disco italiano, visto che la salute del nostro mondo musicale è pari a quella del paese del suo insieme, al massimo con un po’ di presunzione in più. Hanno invece trovato posto due autori francesi, il nuovo arrivato Rover (parecchio programmato anche dalle nostre radio) e il veterano Saez che sembra trovare la giusta ispirazione solo con gli album tripli, come è il caso dell’intenso Messina. In ogni caso la scena d’oltralpe si mostra decisamente più vitale di quella italiana in ogni contesto (ad esempio ci sono almeno venti rapper francesi che valgono assai più, e sono più sinceri, dei tanto reclamizzati Fabri Fibra e Marracash).

Occorre a questo punto parlare dei colori che mancano nell’ordito di cui si diceva: indiscutibilmente nel 2012 si è ascoltato poco rock  ‘con le palle’ ad alto livello; l’unico a tenersi bene in pista fra ascendenze blues, riffoni di chitarra e ballate classiche è Jack White. Ci si stupirà dell’assenza di titoli legati al settore folk e dintorni. Se è vero che si tratta di uno dei generi al momento più alla moda, è altresì vero che non produce dischi davvero incisivi, fatta eccezioni per gli alt-J nei cui brani,  tuttavia, l’elemento dubstep è forse predominante rispetto a quello rurale.

Ci si potrebbe stupire per l’inserimento di Lana Del Rey, da molti vituperata come puro prodotto senz’anima, perfetto per gli aperitivi degli stilisti. In realtà Born To Die è senz’altro molto costruito a tavolino, ma possiede un fascino strano e un po’ alla David Lynch con le sue canzoni nostalgiche di una qualche epoca felice e al tempo stesso patinate di oscurità (è l’anno dei dischi malinconici, ricordiamo).

L’ultima menzione è per Jake Bugg: il diciottenne di Nottingham  ha esordito con una raccolta di canzoni vitali, sfolgoranti e sovente memorabili. Ricorda Dylan e gli Arctic Monkeys e dimostra che c’è e ci sarà sempre buona nuova musica da seguire.

 

Ecco dunque i nostri Top 20 con l’indicazione di quella che consideriamo la canzone di riferimento dell’album:

 

1. Frank Ocean  – Channel  Orange

“Bad Religion”

2. The XX – Coexist

“Missing”

3. Bob Dylan – Tempest

“Pay In Blood”

4. Plan B – Ill Manors

“Ill Manors”

5. Jake Bugg – Jake Bugg

“Seen It All”

6. Perfume Genius – Put You’re your Back N 2 it

“Dark Parts”

7. Rover– Rover

“Remember”

8. Tindersticks – The Something Rain

“This Fire of Autumn”

9. Dark Dark Dark- Who Needs Who

“It’s A Secret”

10. Dirty Projectors – Swing Lo Magellan

“Gun Has No Trigger”

11. Madness: Oui Oui, Si Si, Ja Ja, Da Da

“Never Knew Your Name”

12. alt-J –  An Awesome Wave

“Matilda”

13. Killer Mike – R.A.P. Music

“Reagan”

14. John Murry – The Graceless Age

“Little Coloured Baloons”

15. Jack White – Blunderbuss

“Weep Themselves To Sleep”

16. Calexico – Algiers

“Para”

17. Kendrick Lamar – Good Kid, M.A.A.D. City

“Swimming Pools (Drank)”

18. Xiu Xiu – Always

“Hi”

19. Lana Del Rey – Born To Die

“Video Games”

20. Saez –Messina

“Messine”

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