Modena City Ramblers

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In una difficile estate i Modena City Ramblers regalano buone vibrazioni militanti

Tappa genovese della Punk’n’Folk Revue: in quest’estate confusa e drammatica è bello poter parlare del concerto dei Modena City Ramblers, della gente che fa la fila per le birre (buone), dei volontari (sorridenti) di Pop – Sagra Urbana, dei ragazzi che sanno a memoria canzoni (di sinistra… do you remember it?) scritte quando loro, e persino qualche loro  genitore, non erano ancora nati. Ciò detto, tutte le considerazioni ‘artistiche’ – ad esempio la perdita di attualità del testo di 40 Anni (1) e, per contro, il fascino sempreverde di In Un Giorno Di Pioggia  – finiscono per avere poco senso di fronte a una serata che, per rubare un celebre titolo a Giorgio Gaber, potremmo definire di illogica, ma salutare, allegria. Per questo bisogna ringraziare la carica militante e sincera dei Modena senza bisogno di aggiungere altro.

(1) Dal palco il gruppo la definisce “sempre attuale”. Chi scrive ritiene che i riferimenti a P2 e scudo crociato suonini obsoleti. Perché non attualizzare il testo, visto la politica italiana offre al riguardo spunti sempre nuovi?

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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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