GCM Funambule

GCM Funambule

Je suis un funambule, Je avance loin des certitude, le pieds  sur terre, l’air dans ma bulle, l’équilibre est un’attitude” (Funambule)

La biografia di Grand Corps Malade.

Grand Corps Malade, all’anagrafe Fabien Marsaud, è un artista francese che meriterebbe più attenzione di quella che i media, soprattutto italiani, gli hanno finora dedicato.

Nato a Blanc-Mesnil nel 1977, all’età di vent’anni, a seguito di un incidente in piscina, subisce un grave danno agli arti inferiori che lo costringerà a deambulare con l’aiuto di una stampella. Da queste premesse nasce il suo nome d’arte. Un’arte che prende spunto dalla strada e dalle storie di persone comuni o ai limiti di una presunta normalità. Fabien racconta queste storie di vita usando la sua voce, recitando le sue poesie in slam: un genere che mette in musica un’espressione popolare declamatoria, rappresentata in modo serrato e recitato in luoghi pubblici. Lo slam di Grand Corps Malade non ha lo scopo di produrre manifesti, bensì quello di toccare il cuore del pubblico con parole semplici, ma non semplicistiche, narrando la quotidianità, anche quella borderline, con garbo e delicatezza e dipingendo con colori tenui anche le storie più truci.

Lo slam di Grand Corps Malade

Inizia ad esibirsi dal vivo, all’interno del circuito dei club più alternativi di Parigi, nel 2003. Il look è emblematico: figura statuaria, viso angelicato e la stampella, indossata come un accessorio, sempre presente. All’inizio i suoi spettacoli sono una sorta di recital di poesia per voce solo, in seguito aggiunge un pianoforte per arrivare infine a declamare i suoi versi supportato da una vera band. Nel 2007 arriva il primo album: Midi 20, accolto favorevolmente da pubblico e critica d’oltralpe, a cui segue una lunga tournée nazionale. Altri due dischi (Enfant De La Ville, del 2008, e 3éme Temps, del 2010) confermano GCM come una realtà peculiare nel suo genere. In particolare, 3éme Temps si fa ricordare per il brano Roméo Kiffe Juliette, storia d’amore ambientata a Parigi fra un ragazzo musulmano e una ragazza ebrea, “un amour et deux enfants en avance sur leur temps”.

Funambule

A fine 2013 esce il quarto album dal titolo beffardo: Funambule. Un lavoro più completo, musicalmente più rock dei precedenti, arricchito da sonorità più varie e colorate grazie anche alla collaborazione di personaggi illustri della da noi poco nota scena musicale francese. Ibrahim Maalouf, alla tromba e al pianoforte, contribuisce a dare all’intero lavoro un tocco di originalità che lo diversifica dai precedenti album e il duetto con l’attrice Sandra Nkake in Te Manque è forse, insieme alla title track, uno dei momenti migliori di Funambule.

 

GCM declama. La sua voce è uno strumento che cambia, assumendo tonalità cupe o leggere a seconda del racconto. La musica lo accompagna adeguandosi. Funambule è un lavoro compiuto, che trasporta l’ascoltatore nel mondo di Fabien, che per la prima volta parla anche di sé e della sua famiglia. Un disco che potrebbe tranquillamente attraversare le Alpi ed approdare con successo in Italia. GCM è un cantastorie postmoderno che dovrebbe far riflettere.

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Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

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