tyler the creator rap

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Uscite di peso commerciale come Drake e Skepta, ma anche esordi interessanti in questa puntata di Rap Entries.

A$AP Ferg

ASAP Ferg Always Strive and Prosper

Dopo il trionfo dello scorso anno per A$AP Rocky, ecco un’altra uscita del collettivo A$AP Mob: A$AP Ferg con Always Strive and Prosper (A$AP Worldwide – Polo Grounds – RCA). Strive lo vede collaborare con Missy Elliott, Hungry Ham con Skrillex: due sconfinamenti in territori electro, più riuscito il primo del secondo; Let It Bang con Schoolboy Q  lo riporta in territori maggiormente consueti; I Love You con Chris Brown è ovviamente la ballata più rilassata. Insomma la varietà non è ciò che manca a questo disco, che difetta semmai di una maggiore consistenza. Come  A$AP Rocky, anche Ferg tenta una carta di commistione con il pop ed il risultato è piacevole, ma non altrettanto eccellente.

7/10

BJ The Chicago Kid

BJ the Chicago Kid In My Mind

BJ è uno dei giovani prodigi della scena di Chicago e del nuovo r’n’b: molto soul, molta influenza di Marvin Gaye, che BJ richiama con il suo falsetto davvero piacevole e con l’atmosfera dei brani; non è un caso che In My Mind esca per la Motown. Church lo vede in compagnia dell’altro giovane talento di Chicago, Chance The Rapper, ma la perla qui è costituita da The New Cupid con Kendrick Lamar: un piccolo classico di soul infuso di hip hop. Molto bella in chiusura anche Turnin Me Up; tuttavia In My Mind si fa apprezzare nell’insieme e piacerà a quanti amano la continuità nella black music, ma allo stesso tempo non sono rivolti soltanto al passato.

7,7/10

Chance The Rapper

Chance the rapper

Ed ecco dunque l’altro ragazzo di Chicago, Chance The Rapper, protegé di Kanye West (che qui troviamo su All We Got), ma soprattutto il rapper del quale oggi tutti parlano: non solo per l’abilità, indubbia, ma anche per la scelta di non farsi mettere sotto contratto da nessuna etichetta. Coloring Book è infatti un mixtape, e Chance sembra determinato a continuare su una strada che comunque ha già fatto di lui una figura importante, se non proprio una stella del panorama hip hop. Più tradizionale di To Pimp A Butterfly, Coloring Book è nondimeno un disco ricco sotto il profilo dei suoni e delle influenze, nonché interessante per i testi , mentre il flow di Chance si distingue per il timing e la capacità di alternare velocità a intensità. La versione live di Blessings dovrebbe rendere l’idea.

8/10

Domo Genesis

DomoGenesis Genesis 2016

Domo Genesis è l’ultimo del collettivo Odd Future a emergere con un disco da solista: Genesis (Odd Future) è introspettivo, lento, poco appariscente, così com’era il suo autore nel gruppo, ed ha dunque bisogno di un po’ di tempo per piacere. Dapper con Anderson .Paak è una delle eccezioni, perché veloce e immediata; altri featurings di peso allineano Wiz Khalifa, Tyler, The Creator, Mac Miller. Ma questo è un disco personale, anche nei testi, prodotto di un giovane artista non ancora del tutto compiuto, ma da seguire.

7/10

Drake

Drake e Skepta

Views è il quarto disco ufficiale di Drake (Young MoneyCash MoneyRepublic), probabilmento il più atteso, certamente il più deludente. In un momento in cui il rap migliore brilla per gli arrangiamenti live, troppi brani sui ben venti che compongono Views hanno una produzione inspiegabilmente povera, composta di beats banali e lenti, sui quali Drake ripropone testi stanchi e poco interessanti. Ci si chiede davvero dov’è finito il brillante compositore di Marvin’s Room. Too Good con Rihanna è meno simpatico del loro duetto precedente, Work, e i pochi featurings presenti non aiutano a risvegliare l’interesse. Alla fine, quando come bonus arriva il mega successo (meritato) dello scorso anno, Hotline Bling, si tira un respiro di sollievo.

5,5/10

Flatbush Zombies

flatbush3001

Flatbush Zombies, il trio di New York del quale molto si è già sentito, arriva al suo esordio ufficiale con questo 3001: A Laced Odyssey (The Glorious Dead Records). Si sono fatti strada nell’underground, hanno collaborato con nomi importanti come RZA e Danny Brown e propongono un rap tossico, psichedelico e immaginifico con molte reminiscenze anni ’90. Il livello si mantiene alto per la prima metà di 3001, trovando i suoi momenti migliori in The Odyssey, Bounce, Fly Away. Poi la qualità diminuisce, pur senza deludere. Alla fine non è proprio l’esplosione che ci si poteva attendere, ma vale certamente l’ascolto.

7,4/10

Kaytranada

Kaytranada

 

Glowed Up con Anderson .Paak aveva lasciato sperare bene per il primo disco di Kaytranada, produttore originario di Haiti ma cresciuto in Quebec. Tranne in pochi casi, tutte le tracce di 99,9% (XL Recordings) impiegano vocalist differenti; a unirle il feeling rilassato che il giovane musicista imprime alle sue basi; non siamo lontani dai territori di Flying Lotus, ma Kaytranada esibisce a tratti un tocco più pop. Ottimi l’apporto strumentale di BADBADNOTGOOD su Weight Off, l’electro di You’re The One con Syd, il rap di Vic Mensa su Drive Me Crazy. Ma ognuno avrà le sue preferenze in base al maggiore o minore gradimento degli ospiti; comunque conta che Kaytranada sià già dotato di uno stile tutto suo, che è poi ciò che tiene insieme il disco.

7,6/10

Royce Da 5’9”

Royce

Ex amico e collaboratore di Eminen (in Bad Meet Evil), Royce Da 5’9” si è costruito una fama da solista grazie a un flow esplosivo. Layers (Bad Half Entertainment) conferma che la sostanza non manca: buone rime, un ritmo sostenuto, una certa varietà. Siamo di fronte a un disco di solido hip hop, magari senza troppe novità, ma che certo piacerà ai tradizionalisti del genere. La collaborazione con Pusha T e Rick Ross sulla title track  fornisce il brano migliore, ma non sono niente male anche i toni epici su Hard e Wait  e gli influssi soul di Dope con Loren Oden.

7/10 

Skepta

Drake e Skepta

E’ un po’ di tempo che dal rap britannico non arriva molto; si saluta quindi con piacere il ritorno di Skepta con Konnichiwa (Boy Better Know) e di un grime senza compromessi: veloce, feroce, hardcore, eppure divertente, come mostra il primo singolo Shutdown. Da segnalare la collaborazione con Pharrell sulla lenta, atmosferica Numbers. Nella sua apparente semplicità Konnichiwa è un disco sicuramente molto pensato; alcuni brani, come That’s Not Me, si erano già sentiti un paio di anni fa. Ma non va presa per una critica; come detto era tempo che non si ascoltava un disco di grime di questo livello, quindi speriamo che Konnichiwa  rappresenti una nota positiva per tutto il movimento e che sia seguito da altri ritorni e/o esordi di livello.

7,8/10

Young Thug

Young Thug Slime Drake e Skepta

Con Young Thug siamo di fronte a un rapper che ha costruito la sua carriera al di fuori del mercato discografico: come già detto per Chance The Rapper, peraltro, ma con YT siamo ormai a un altro livello, ossia quello di una vera star, richiesta per featurings di ogni genere (si pensi al trionfo lo scorso anno in compagnia di Jamie XX), che non ha ancora pubblicato un disco ufficiale e non ha un contratto discografico. Slime Season 3 è il suo ultimo mixtape, forse il migliore sinora nonostante la brevità (o forse per questo?). Abbiamo tutto ciò che rende unico YT nel bene e nel male: gli urletti, i versi strani, ovviamente il flow spettacolare, ma anche la consueta pigrizia nell’assemblare le basi. Però Digits è di quei brani che non riesci a toglierti dalla testa; e anche Tattoos e Problem non scherzano.

7,7/10

print

Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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