David Bowie e Twin Peaks

Twin Peaks: The Return e David Bowie.

David Bowie e Twin Peaks

David Lynch ha dedicato l’episodio 14 di Twin Peaks: The Return, la terza stagione della serie televisiva, alla memoria di David Bowie. Il sodalizio tra questi due sommi artisti non si limita a Twin Peaks, visto che di Bowie (e Brian Eno) è anche la traccia principale nella colonna sonora del film Lost Highways del 1997, dello stesso Lynch. “Sono squilibrato”, canta Bowie in I’m Deranged mentre i fari di un’auto di notte illuminano la strada percorsa. Il suono di un pianoforte così strano e dissonante non lo si sentiva dai tempi di Aladdin Sane. Tutto è strano se i due David decidono di lavorare insieme, e il ruolo di Bowie non va affatto sottovalutato nell’alchimia di Twin Peaks. Anzi, risulta centrale.

 

Philip Jeffries misterioso protagonista di Fire Walk With Me

Vi interpreta la parte di Philip Jeffries, il discendente di una famiglia aristocratica della Virginia arruolato dall’FBI e stanziato in Argentina in una missione top secret. Fa la sua comparsa nella sede FBI di Philadelphia alle 10:10 antimeridiane del 16 febbraio 1989 nel film Fire Walk With Me, il prequel di Twin Peaks. Non dimentichiamoci che Laura Palmer verrà uccisa esattamente 7 giorni dopo, il 23 febbraio.

Il suo collega Dale Cooper  – incaricato alla risoluzione del caso di Laura Palmer – ha un sogno premonitore riguardo a Philip Jeffries e l’inquietante visita di quest’ultimo si svolge proprio come Cooper aveva previsto. Va detto inoltre che Jeffries viene avvistato da testimoni, nel medesimo giorno e alla medesima ora, nella lobby di un hotel di Buenos Aires. A Philadelphia, nel mezzo di un inverno particolarmente rigido, indossa un abito da dandy tropicale adatto semmai all’estate argentina. Bowie è particolarmente bravo nel rendere lo spaesamento del suo personaggio.  Come può trovarsi in due luoghi contemporaneamente con lo stesso identico vestito?

Ma chi è veramente Philip Jeffries? Nella versione di Mark Frost, co-autore di Twin Peaks e autore del libro The Final Dossier, Jeffries era innanzitutto un esoterista. David Bowie stesso, nella lista dei suoi 100 libri preferiti, inserisce titoli come  “La storia della magia con un’esposizione chiara e precisa delle sue regole, dei suoi riti e dei suoi misteri” di Eliphas Levi.

Aleister Crowley e David Bowie

E’ nota la sua iniziale infatuazione per l’occultista Aleister Crowley, successivamente abiurata e infine riemersa con l’album di commiato Blackstar. Chi era allora Aleister Crowley ed è possibile che gli autori di Twin Peaks avessero in mente la sua figura nel creare il personaggio di Philip Jeffries? Crowley è il fondatore a Cefalù in Sicilia dell’Abbazia di Thélema, un luogo di culto dove sperimentare complicati riti esoterici in stile “magick” – parola da lui coniata per differenziare i suoi metodi dalle altre pratiche di magia (“magic” in inglese).

David Bowie e Twin Peaks

Presso la biblioteca di città del Cairo nel 1904 Crowley affermò di aver varcato lo “stargate” e di essere stato catapultato in altri mondi. Accedervi avrebbe comportato un’illuminazione mistica provocatagli dal diavolo in persona, dalla quale sarebbe ritornato con una serie di istruzioni poi trascritte nel Libro della Legge, testo obbligatorio per ogni satanista che si rispetti. I Beatles omaggiano nella copertina di Sgt. Pepper i personaggi storici da loro ritenuti più influenti, e tra essi compare Aleister Crowley. D’altronde la canzone d’apertura dell’LP non comincia forse con “It was twenty years ago today / Sgt. Pepper taught the band to play”? Stanno insinuando di aver fatto un patto col diavolo?

I segreti di Twin Peaks

Lo stesso David Bowie omaggia Crowley e i misteri della Kaballah in Station To Station, specie nei versi “one magical moment / from Kether to Malkuth”. Il suo personaggio in Twin Peaks, Philip Jeffries, è uno dei fondatori di “Blue Rose”, una task force segreta incaricata di investigare fenomeni che definire paranormali sarebbe addirittura riduttivo. Si occupano di eventi che nulla hanno di naturale, proprio come le “rose blu” in teoria non dovrebbero esistere.

 

L’episodio 14 vede la partecipazione di Monica Bellucci nei panni di se stessa. Gordon Cole, il responsabile di Blue Rose interpretato dallo stesso David Lynch, racconta di un suo sogno in cui Monica gli dice “noi siamo come il sognatore che sogna e poi vive dentro al sogno”. Lui si volta e rivede il Philip Jeffries stralunato del lontano 16 febbraio 1989 attraverso un viaggio nel tempo.

Il mistero si infittisce perché in Twin Peaks 3 noi sentiamo spesso la voce di Jeffries ma non lo vediamo mai, se non una volta soltanto. Philip Jeffries non esiste più veramente, almeno in senso normale. Ora ha addirittura assunto la forma di un grosso e fumante bollitore da tè. Bizzarro come tutta la storia continui però a ruotare intorno alle informazioni di cui soltanto lui è in possesso.

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Trevigiano di nascita e romano di adozione. Nel maggio 2016 ha pubblicato “Ballando con Mr D.” sulla figura di Bob Dylan, nel maggio 2018 “Da Omero al Rock”, e nel novembre 2019 “Twinology. Letteratura e rock nei misteri di Twin Peaks”.

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