Rock e letteratura: Don Winslow - The Border

La seconda profezia di Don Winslow: The Border

Don Winslow nella sua Trilogia concentra l’attenzione sul mercato delle sostanze dopanti nella terra di confine fra Messico e USA. I primi due romanzi – Il Potere del Cane e Il Cartello – sono già stati tradotti in italiano. Il terzo – The Border, recentemente uscito negli Stati Uniti – non ancora.

Rock e letteratura: Don Winslow - The Border

Sex drugs & rock’n’roll: Willy DeVille

Willy DeVille ha scritto alcune delle più belle canzoni sulla droga. Registrando una versione di Hey Joe insieme a una band messicana mariachi, contribuì alla nascita di un genere in alcuni circoli denominato “Spanish-Americana”. Pur avendo la maggior parte dei suoi pezzi una sopraffina aria romantico-decadente, vorrei ricordarne due con un impatto diverso, quasi sociopolitico. Il primo, Lilly’s Daddy’s Cadillac, racconta la solita vecchia storia di due beautiful losers in cui lei non ha la forza né la volontà di fermarlo e lui cerca di rigare dritto, non ci riesce, ricade nel gioco della domanda e dell’offerta e crepa in una trattativa andata a male.

 

Ancor più esplicita è Chemical Warfare. Dedicata al collega musicista Johnny Thunders e alle vittime dell’eroina smerciata nelle bodegas, dove c’è sempre chi “vuole un assaggio” e “tutti vogliono una parte” nella guerra chimica combattuta per le strade.

Don Winslow e il narcotraffico

“Legalize it” cantava Peter Tosh, a favore della legalizzazione della marijuana. Don Winslow fa invece un’analisi di mercato. I cartelli della droga hanno ormai acquisito la mentalità di una multinazionale votata al controllo standardizzato di tutte le fasi dello smercio, dalla produzione a trasporto, marketing e vendite comprese. Non c’è più spazio per innocenti e indipendenti coltivatori di marijuana in nome della libertà, i margini di profitto non lo consentono. I cartelli sono in competizione l’uno con l’altro finché – al costo di indicibili sofferenze, torture e intimidazioni – uno di loro riesce ad imporsi. Non appena il monopolista decade, subentra il caos, cioè la guerra civile tra contrabbandieri che non esitano ad assassinare autorità, leader religiosi, giornalisti in cerca di verità e poveri innocenti pur di avere la meglio.

The Border: un libro profetico

Se la grande letteratura contemporanea è innanzitutto profetica – come è stato più volte sottolineato in questa rubrica – allora Il Cartello, pubblicato nel 2015, merita un alto riconoscimento per il modo in cui ha anticipato mossa dopo mossa le tappe che l’8 gennaio 2016 portarono all’arresto di Joaquín Guzmán, il boss del Cartello di Sinaloa, intervista mediatica con l’attore Sean Penn inclusa.

L’opera rende omaggio alle vittime, ai desaparecidos e al coraggio delle tante donne (soprattutto le donne) che lottano quotidianamente contro gli orrori del narcotraffico. Il messaggio è chiaro: drogarsi non significa nemmeno lontanamente lottare contro il sistema, perché i narcotrafficanti sono il sistema. Don Winslow con The Border invita a fare una lunga riflessione sull’abbinamento sex drugs & rock’n’roll e sullo stile di vita della tipica rockstar.

Nuove e vecchie droghe

I narcos stanno reinvestendo nel traffico delle droghe pesanti, in particolare eroina commerciabile a prezzi stracciati rispetto agli oppiacei disponibili su ricetta. Un arresto eccellente come quello di Guzmán significa soltanto che qualcun altro vorrà ambire alla cima della piramide, minacciando la stabilità per instaurare il suo regno nel terrore. Col senno di poi ci si accorge di come la depenalizzazione di un solo prodotto abbia, sì, inizialmente ridotto i profitti dei cartelli.

Rock e letteratura: Don Winslow - The Border

Ma cosa fa un bravo imprenditore quando calano gli introiti? Crea qualcosa che sia ancora più irresistibile, ancor più allettante dell’offerta precedente. L’imprenditore osserva come il numero di persone dipendenti da Oxycontin, Fentanyl (la droga che ha ucciso Prince, fra gli altri) e altri oppiacei su prescrizione sia in crescita, incrementa i raccolti di eroina del 70%, ne innalza la purezza, abbassa il prezzo del derivato oppiaceo di sua produzione e frega le case farmaceutiche operando nel mercato nero di quelle stesse sostanze.

Don Winslow – The Border: un libro dai molti riferimenti musicali

The Border si basa sulla consapevolezza che la guerra contro la droga non verrà mai vinta fintantoché la si chiamerà “guerra” contribuendo a ingolfare un sistema autoreferenziale che si nutre di se stesso con il ripetersi inesorabile degli stessi meccanismi di punizione, incremento della spesa e relativi budget. Un serpente che si morde la coda. Nel suo nuovo libro Don Winslow affina la sua tecnica narrativa che consiste nell’assimilare in maniera simbiotica letteratura con testi e ritmi della musica rock. Le citazioni sono innumerevoli, dagli Aerosmith a Tupac Shakur. Le nuove generazioni di narcos hanno inoltre capito che la competizione tra bande si vince anche sui social media e pretendono dai rapper a loro affiliati canzoni celebrative su YouTube.

Un nuovo Watergate?

Con un coup de théâtre Don Winslow chiama infine in causa il presidente americano Donald Trump e il genero in un atto d’accusa che nella trama del libro li vede alleati ai cartelli messicani. In The Border il vero confine, quello tra legalità e illegalità, è già stato oltrepassato perché governo e spacciatori stanno diventando una cosa sola. Una riproposizione in chiave moderna dello scandalo Watergate che Winslow ha voluto minimizzare in una recente intervista rilasciata a Rolling Stone, definendosi semplicemente come uno scrittore di fiction in un’epoca estremamente corrotta.

 

Senza dubbio Winslow si è spinto molto oltre. Ma se un giorno dovessimo dargli ragione come già era capitato per l’arresto di Joaquín Guzmán nel 2016?

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Trevigiano di nascita e romano di adozione. Nel maggio 2016 ha pubblicato “Ballando con Mr D.” sulla figura di Bob Dylan, nel maggio 2018 “Da Omero al Rock”, e nel novembre 2019 “Twinology. Letteratura e rock nei misteri di Twin Peaks”.

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