Robert Forster – Grant & io

Robert Forster celebra i Go-Betweens  e Grant McLennan.

Robert Forster – Grant & io
Jimenez – 2019

«Il mattino dopo la sua morte mi svegliai con lui che mi diceva due cose. La prima era che dovevo mettere su carta tutto quello che era successo fra noi due, trascrivere le nostre avventure, e in pratica quello fu il momento in cui nacque questo libro».  Forse lo si sarà capito da queste poche parole: questo è un libro che parla di un amore. L’amore fra due uomini eterosessuali che hanno fatto parte di una rock band. E che rock band! Quei Go-Betweens che per alcuni sono la più sottovalutata band della storia del rock. Che certamente hanno raccolto molto meno di quel che meritavano, perché ci hanno regalato alcune fra le più memorabili, fragili, intense, dolci, raffinate canzoni che hanno riempito e confortato i nostri cuori negli ultimi decenni.

Robert Forster – Grant & io

Ci sono voluti dieci anni dal momento della morte improvvisa per infarto nel 2006 di Grant McLennan perché il libro vedesse la luce. E ora grande merito va alla giovane casa editrice Jimenez per averlo proposto al pubblico italiano nella traduzione di  Michela Carpi e Gianluca Testani. Chi conosce la musica del duo australiano troverà una miniera di aneddoti, racconti, informazioni preziose sulla storia della band e sulla genesi degli album e delle canzoni. A questo proposito un plauso ai traduttori per avere sempre proposto i testi anche nella nostra lingua, compito non sempre facile, vista la presenza di frasi idiomatiche, figure retoriche, e di quel linguaggio allusivo tipico della poesia, ma assolto egregiamente. Tanto che il libro costituisce davvero una guida indispensabile per la piena comprensione dell’universo umano e poetico del duo australiano.

La storia dei Go-Betweens

Nel corso della narrazione incroceremo molti protagonisti della scena australiana e mondiale che con i Go-Betweens hanno diviso appartamenti, palchi, studi di registrazione, tour. Nick Cave, Sleater Kinney, R.E.M., Edwyn Collins, Hugo Race e decine di altri. Conosceremo dall’interno label importanti per la scena indie come la Postcard, la Rough Trade o la Beggars Banquet. Verremo trasportati negli ambienti bohémien e artistici di Brisbane, Malbourne, Londra, Ratisbona seguendo l’incessante peregrinare dei Nostri alla ricerca vuoi del luogo migliore per lanciare la loro carriera, vuoi di una stabilità personale e familiare.

 

Scopriremo anche lati inediti delle personalità di Grant e Robert, fin troppo rinchiusi nell’aura intellettuale fra buona letteratura e buon cinema. Ma anche loro hanno vissuto da rocker fra alcol, droga, eccessi, depressione, come scrive Forster: «In molte circostanze, i gruppi rock più estremi che incontravano i Go-Betweens si aspettavano delle mammolette fissate coi libri e la cioccolata calda, e invece li trovavano sbronzi sotto il tavolo. Eravamo una rock’n’roll band.».

Robert Forster scrive in linea con la musica alla quale ci ha abituati

Ma forse il merito maggiore e ciò che rende le pagine di questo libro una sincera, commovente, coinvolgente confessione è l’abilità di Forster di sapersi destreggiare nel complicato e indissolubile intreccio fra vita artistica, con la sua altalena di vittorie e sconfitte, di entusiasmo e delusione, e vita privata, aggrovigliata anch’essa in sovente complesse e tormentate storie sentimentali, con i loro momenti di gioia, di serenità e quelli pieni di amarezza, di tristezza, di dolore.

La narrazione di Robert Forster, che ha la stessa grazia e delicatezza della musica dei Go-Betweens, è come un viaggio introspettivo, sul cui grado di sincerità sarei propenso a scommettere e che scava nelle pieghe della personalità dell’autore e del suo sodale Grant. La narrazione scorre fluida e piacevole. Il tocco di Forster è sempre leggero, a volte autoironico, sempre sobrio e pacato anche nel tratteggiare i momenti più drammatici. Ma non sarà facile trattenere qualche lacrima durante le toccanti pagine finali. Perché Forster è alieno sia dall’autoindulgenza che dalla falsa modestia, difetti che spesso si riscontrano nelle autobiografie, ma riesce a toccare le corde più profonde dell’animo umano, non solo con la musica, ma anche con le parole.

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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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