Oscar Cut and Paste

Oscar Cut and Paste

Per i fan degli Smiths, e non solo.

di Marina Montesano

L’ultima bella sorpresa proveniente dall’Inghilterra si chiama semplicemente, e un po’ curiosamente, Oscar (Scheller il cognome); il suo esordio dopo alcuni singoli, qui compresi, sebbene in versioni lievemente rimaneggiate, è Cut And Paste, che ha tutta l’aria di un album concepito prevalentemente, nella miglior tradizione del genere, da Oscar nella sua cameretta. Il disco è infatti semplice tanto nella composizione quanto nell’esecuzione, ma ciò che lo eleva una spanna sopra molti altri è la qualità melodica delle composizioni. Cut And Paste guarda soprattutto agli anni ’80, ma non quelli dell’electro, nonostante l’apertura con Sometimes potrebbe farlo pensare;  qui abbiamo a che fare con un pop poco sintetico, molto umano, non lontano da quello degli Smiths: un paragone aiutato a tratti dall’intonazione della voce del giovane Oscar, dai toni malinconici che riecheggiano quelli di Morrissey.

httpv://www.youtube.com/watch?v=VyOC5Nkl3E0

Good Things

Good Things è una delle cose migliori, con un accenno quasi ska (non lontano dalle prime cose di Lily Allen, per la quale Oscar ha scritto) e una melodia memorabile; ma anche Breaking My Phone, la romantica Fifteen, la travolgente Daffodil Days, la languida Gone Forever non scherzano. In realtà tutto il disco è apprezzabile: piacerà a quanti amano l’indie pop di tradizione inglese, un certo feeling postadolescenziale e sentimentale, o più banalmente canzoni di semplice ma squisita fattura.

httpv://www.youtube.com/watch?v=37O2GSieFos

Breaking My Phone

8/10

print

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.