foto Calexico 1

foto Calexico 1

di Mariangela Macocco

Una lunga fila, già in attesa sotto una pioggia battente alle 18, fuori dal Trianon: così si sono annunciati i Calexico per la sola data parigina della loro attesa tournée.
Sorpresa, ma alla fine nemmeno troppo, ho atteso di entrare in sala, temendo qualche spintone per raggiungere una posizione ottimale. Il pubblico degli spettacoli parigini dei Calexico è estremamente eterogeneo: uomini e donne di tutte le età, alcuni fan di vecchia data e neofiti conquistati dall’ultimo album, The Edge Of The Sun.
La prima parte della serata è stata piuttosto tranquilla: The Barr Brothers hanno fanno da opening act con un sound come sempre affine ai Calexico (tengo a ricordare che nella precedente tournée erano accompagnati dai bravissimi Blind Pilot, Ndr).

foto Calexico 4
Dopo una breve pausa necessaria al cambio di scena, ecco sul palco finalmente i Calexico: un grande sole blu appare sul fondo della scena, ed è subito fiesta. Falling From The Sky apre le danze, ma non c’è tempo fra un pezzo e l’altro: dopo Across The Wire, per Cumbia De Donde la band è raggiunta sul palco dalla cantante spagnola Amparo Sanchez, che ritornerà poi per vari pezzi, divenendo, a vero titolo, la star della serata, come e assieme agli altri membri della band.
Dopo Splitter dall’album Algiers, ecco Miles From The Sea, pezzo faro dell’ultimo lavoro: bellissimo su disco, dal vivo è una vera perla. Non posso che invitarvi ad ascoltarla, in concerto, almeno una volta. Ma con i Calexico le atmosfere e le situazioni si alternano con grande velocità. Lo struggimento e la nostalgia di Miles From The Sea sono subito temperate dalle sonorità calde e luminose di Roka, sempre con Amparo, a cui seguono in un ritmo serrato, fra le altre, When The Angels Played, Minas De Cobre e Tapping On The Line, fino ad arrivare a una Sunken Waltz bellissima, non prevista, ma sperata e desiderata da tutti. Ho sempre pensato che se dovessi definire i Calexico con una sola canzone sceglierei proprio Sunken Waltz. Un testo magnifico, una storia narrata con il ritmo di un film, immagini vivide del deserto e una musica triste e festosa assieme, senza sbavature e senza retorica: così è Sunken Waltz, così sono i Calexico.
Coyocan, Beneath The City Of Dreams, Alone Again e Porto si susseguono velocemente e ci portano fino a una breve pausa.

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Per l’encore, si inizia subito in crescendo con Bullets & Rocks, da The Edge Of The Sun, Amparo torna sul palco assieme ai Barr Brothers per Con Toda Palabra, ma il gran finale è assicurato da una meravigliosa cover di The One I Love, dei REM, che ha stemperato la mia personale delusione per l’assenza di Love Will Tear Us Apart dei Joy Division (che avevano regalato al pubblico milanese qualche giorno prima) a cui segue una ancora più bella Guero Canelo. Ultimo brano in programma è Follow The River che arriva dopo un Happy Birthday To You dedicato a John Convertino (che compiva gli anni domenica) e a Martin Wenck (che li avrebbe compiuti qualche giorno dopo).

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Che altro aggiungere a questa magnifica serata con i Calexico? I loro concerti sono una festa permanente: si ride, si canta, si balla, ci si diverte, ci si commuove al suono di una musica suonata splendidamente, senza sbavature. Una delle migliori band da vedere live, senza esitazioni.

 httpv://www.youtube.com/watch?v=uxt1r_KJoCE

httpv://www.youtube.com/watch?v=wnCVyvjy9s4

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