Concerto: Roedelius in concerto al Cinema Teatro di Chiasso.

4 maggio 2019: Roedelius in concerto al Cinema Teatro di Chiasso.

Sono spaesato… A Chiasso si svolge l’annuale Festival Letterario e, per l’occasione, leggo che sarà allestita una installazione sonora di Tim Story su Roedelius… proseguo nella lettura e leggo che si terrà, sempre in occasione del Festival, un concerto di Roedelius medesimo, per me personalmente una divinità norrena incarnata da almeno tre decadi… spaesato.

Concerto: Roedelius in concerto al Cinema Teatro di Chiasso.

Pochissimi giorni prima della data fissata abbiamo scoperto dell’installazione sonora di Tim Story “The Roedelius Cells” allo Spazio Lampo e del concerto di Roedelius al Cinema Teatro di Chiasso. La tentazione di prendere e andare non si è fatta pregare due volte, nel giro di poche ore Marcello ed io abbiamo prenotato l’hotel e fissato i biglietti al teatro. Sincronie. Nel frattempo mi stava aspettando nel cassetto la recensione di Lunz3, che ho posticipato per un po’, dovevo ancora decifrare chiaramente cosa avrei scritto. La sera, prima di partire, mi sono completamente immersa nei suoni e la parola è venuta da sé.

Roedelius,  Imagori II

La recensione di Imagori II su TomTomRock, che postai sulla pagina facebook di Roedelius, innescò, inaspettatamente, un contatto di penna virtuale con lui, supportato dal mio consorte che sa l’inglese come si deve. Comunicai ad Hans, con entusiasmo, della nostra intenzione di partecipare al concerto, ne fu contento, “in fondo non è poi così lontano”. D’istinto, senza pensarci troppo, gli proposi un caffè, alla maniera italiana, è sempre un utile pretesto per scambiare due parole. Il caffè si è trasformato in cena, ci saremmo sentiti il giorno successivo dopo le 17, ora della conclusione delle prove in teatro. Eh? Ma dai, figurati, non ci credo.

In viaggio verso Chiasso

Il viaggio è andato liscio. Un po’ di musica, qualche pezzo di Lunz Reinterpretations, così, per entrare nel mood. Perfetto per viaggiare. Arrivati a Chiasso, troviamo una città a dir poco bizzarra. Pochissime persone in giro per le strade, ordinata, un silenzio surreale. Sembrava di stare in un paesaggio post-atomico, mi aspettavo che, da un momento all’altro, uscisse qualcuno da un angolo, bardato con uno scafandro di protezione da attacco batteriologico.   Raggiungiamo l’Hotel Garni Centro, si trova a un passo dal teatro, Matteo, l’albergatore, ci fa sentire subito a casa. Scendo per aprire la porta del garage e nell’aria sento note di pianoforte. Ci siamo.

L’installazione sonora di Tim Story allo Spazio Lampo

Ci dirigiamo di corsa da Spazio Lampo per l’installazione sonora di Tim Story. Siamo quasi a ridosso della chiusura, troviamo solo i residenti Mario e Alfio che ci accolgono con estrema cordialità. Spazio Lampo è un coworking e Grande velocità è l’associazione culturale di persone, legate da amicizia e interessi comuni, che organizza mostre, eventi, concerti ed è proprio in occasione di Chiasso Letteraria, Festival Internazionale di Letteratura, che ha proposto, coraggiosamente, l’installazione di Tim Story e il concerto di Roedelius.

Tim Story installazione
Tim Story in video conferenza per l’installazione The Roedelius Cells ® Omar Cartulano

Vedo alcuni Mac, aria di casa, la locandina in perfetto stile minimal, infatti, è di Alfio, argomenti comuni anche lui è un grafico. Il lavoro di Tim Story, che ha rielaborato alcune registrazioni inedite di pianoforte del suo amico Roedelius, avvolge completamente lo spazio, rimaniamo in ascolto. Inizia a farsi strada la sensazione di sospensione dalla realtà che si mischia con un senso di familiarità. Casa è anche altrove. L’accoglienza calda delle persone che incontriamo è in netto contrasto con il paesaggio urbano che mette un po’ di soggezione. Ci salutiamo, a più tardi.

Oltre il confine

…Sono sconfinato… letteralmente abbiamo passato il confine senza quasi accorgercene finché siamo rimasti in auto. Sì, le guardie di frontiera già erano differenti da una dogana all’altra nonostante i pochissimi metri di distanza, ma il senso di non essere più sul suolo natio si è colto solo notando, dopo pochi passi, la metafisica differenza tra l’asfalto, l’aria sanificata delle costruzioni, l’atmosfera, dicotomica con il  nome del primo cantone ticinese, di silenzio assoluto in contrasto, trattandosi di un sabato pomeriggio, con quello a cui siamo abituati. Per le strade pochissima presenza umana ma, di contro, appena accolti, una sorta di fiamma al calor bianco inaspettata data da sorrisi, interesse e curiosità destati dalla motivazione per la nostra visita: due genovesi (non doc) che arrivano “fino a Chiasso” per un concerto. Sono sconfinato. Appunto.

A Chiasso in attesa del concerto

Cincischiamo in giro per Chiasso, qualche sigaretta, i negozi aperti sono pochissimi. Incontriamo Francesco, uno degli organizzatori, vedendoci con la locandina dell’evento in mano, ci segnala dove sarà il concerto, noi diciamo che siamo già stati da Spazio Lampo, scambiamo due parole, siamo di Genova, “ah, siete voi i due genovesi”. La cosa si fa seria… Rientriamo in hotel e si fanno le 17.30. E’ ora. Chiamo Hans (Roedelius) e, ovviamente, il roaming dà problemi. Messenger, santo subito, ci risolve l’intoppo. L’appuntamento è fissato per le 19 davanti alla pizzeria. Puntuali come un orologio svizzero ci dirigiamo.

L’incontro con Roedelius

Pochi minuti di attesa ed ecco arriva il gruppo. Marcello ed io ci avviciniamo timidamente a Roedelius: “Elisabetta!”, eh sì, eccoci qui e ci abbracciamo.

Roedelius a Chiasso
Roedelius con Elisabetta e Marcello

Aline, organizzatrice insieme a Francesco, ci accoglie anch’essa con cordialità e ci dà una mano a familiarizzare con il gruppo presentandoci la moglie di Hans, Christine. Non nascondo di aver avuto una certa dose di timidezza. Ebbene, presentarsi al cospetto del Maestro senza un regalo non si può, così, avvertendo i presenti di non ridere, tiro fuori dalla borsa un fiero panettone genovese Panarello, quello basso si intende, e lo porgo ad Hans che sorride.  Gli spiego, come posso, di cosa si tratta. Apprezza, anche Christine è curiosa di assaggiarlo. Quando saranno a casa ci sarà anche un pezzetto di noi e di Genova.

Impressioni

E’ strano quando incontri un artista che segui da tempo e che ami particolarmente, i livelli sono sfalsati. Tu di lui sai qualcosa, perlomeno ciò che è reso pubblico, conosci la sua musica quasi come le tue tasche, ti ha accompagnato in momenti diversi della tua vita e lo consideri, idealmente, come uno di famiglia. L’uomo-artista di te, invece, non sa nulla, sei un estraneo. Almeno fino al  momento in cui entri, seppure per qualche ora, nella sua realtà. Ripareggiare i livelli non è compito semplice, hai di fronte una persona in carne ed ossa come te e devi mettere insieme tutti i pezzi.

A cena

Via. Si va a mangiare. Una tavolata di tante persone, attraenti dentro e fuori, occhi carichi di energia, idee, entusiasmo. Inglese, tedesco, italiano un mix di tutto. Non c’è età, origini, luoghi, una tavolata sospesa a metà tra la realtà e una sincronia di fatti inspiegabili e quella sensazione rara, che prende corpo di ora in ora, di essere al posto giusto nel momento giusto. Qualche discorso, chiediamo ad Hans se ci firma la copia del cd “The Roedelius Cells”, affettuosamente ci accontenta. Non ho avuto nessuna voglia di domandare qualcosa, il mio inglese è tremolante, Marcello lo spiega ad Hans, il quale, affabilmente, ipotizza che io imparerò l’inglese meglio, ma non è detto che lui non lo farà con l’italiano. I pezzi del reale iniziano a livellarsi, credo che comunque non avrei fatto domande, era più importante per me vivere il momento con naturalezza, senza forzature, come si fa in una cena tra amici. È ora, si va a teatro.

I Niton in apertura

Arriviamo che il concerto dei Trio italosvizzero Niton, con un set psych-ambient concepito per l’occasione, è già iniziato, ascoltiamo qualche pezzo e attendiamo una pausa tecnica per liberare il palco. Si comincia.

Roedelius entra in scena saltellando, scalzo.

Si sistema al pianoforte a coda, accanto a lui un  set con 2 Mac portatili e varie altre cose, dalla platea vedo solo i molti cavi intrecciati, ma riconosco subito la mela. Silenzio assoluto. Le dita sul pianoforte riempiono, con delicatezza, tutti gli spazi disponibili di aria. Respiriamo subito un pezzo che mi riporta a Lunz, poi arriva Rolling, Inlandish… Apnea emotiva.

Roedelius
Roedelius in concerto ® Aline d’Auria

Il teatro è in religioso silenzio, forse non respira più nessuno, siamo tutti diventati vibrazioni, abbiamo riacquistato, in un batter di ali di farfalla, la nostra forma eterica. Mi guardo in giro, la gente è ipnotizzata, immobile. Marcello ha lo sguardo fisso sul palco. L’artista-uomo, senza età, è perennemente in grado di creare magia amniotica.

L’ambient di Roedelius

Parte un momento di elettronica pura, ambient, senza pianoforte, Roedelius maneggia, come un ragazzino nella stanza dei giochi, pulsanti, mouse, effetti. E si apre tutto un altro capitolo. Forse qualcuno ha ricominciato a respirare, forse. Nell’ultima parte, con la base elettronica sottile ed eterica come noi, qualche nota di pianoforte si inserisce in una maniera che solo lui sa fare. Un attimo di silenzio e Roedelius torna sul pianoforte, si sovrappongono note che ad orecchio riconosco, in un’antologia di tracce che ho già sentito, si intersecano le une alle altre senza una sbavatura di troppo, ed ecco ritornare l’apnea.

Roedelius al Cinema Teatro di Chiasso
® Marta Panzeri

Non guardo il palco, guardo la gente, età diverse, espressioni diverse, sedotti. E’ già passata un’ora, ma la relatività si è presentata in tutta la sua essenza, sembrano passati 10 minuti. Roedelius smette di suonare. Silenzio. Non è immediato rientrare dallo stato eterico allo stato corporeo. “It was nice?” e a quel punto parte l’applauso, consistente e grato di esserci. Roedelius ringrazia con un calice di vino bianco alzato, saluta ed esce di scena come è entrato, saltellando.

Un’esibizione dall’aura liturgica

…Sono sconcertato… eppure di concerti e di artisti ne avrò visti nei miei lustri passati… tralascio l’omaggio-wannabe dei Niton, volenterosi italo-svizzeri dediti ad una elettronica troppo avanti probabilmente per le mie orecchie senili e prodromi dell’esibizione di Roedelius e mi concentro, dopo l’entrata quasi dada a piedi nudi, del Meister su un palco fiocamente illuminato ma, ad esibizione iniziata, talmente luminoso da necessitare occhiali da sole. L’esibizione ha sapore liturgico nel senso spirituale del termine, la musica è inscindibile dall’uomo e nella creazione di un ponte di arcobaleno sonoro ancora più moderno tra i moderni, mi perdo e non ho più la minima concezione spazio temporale… sono sconcertato.

Nel backstage

Aline ci chiama, ci spiega come andare nel backstage. Timidamente arriviamo, c’è fermento. Ringraziamo Hans delle emozioni che ci ha regalato, ci auguriamo un buon rientro e andiamo via. Rimaniamo ancora in giro, dopo c’è lo sleeping concert, il comune ha messo a disposizione una palestra in cui ci sarà la performance di Simon Grab, che durerà tutta notte, le persone potranno sistemarsi e dormire sui tappeti posizionati e il loro sacco a pelo. L’atmosfera che troviamo è bella, luce fioca, candele, vociare rispettoso, si parla e si scherza. Siamo stanchi, andiamo a dormire. Non abbiamo preso sonno subito. La giornata è stata piena, la testa viaggiava altrove.

Sleeping Concert

Mattina. Colazione con Matteo e il suo cane Argo. Si parte, Matteo ci accompagna e ci saluta con la mano dalle scale esterne dell’hotel. Rieccoci catapultati nell’era post-atomica, ci perdiamo tra le stradine a senso unico, ma dopo poco troviamo quella giusta. E’ quella di Spazio Lampo, diamo una sbirciata passando e vediamo Aline e Francesco. Ci fermiamo, vogliamo salutarli. “Stiamo andando a pranzo con i Roedelius, venite?”. Ci aggreghiamo per un saluto e poi si torna a casa.

Simon Grab: Sleeping concert
Simon Grab: Sleeping concert ®Aline d’Auria

Ci troviamo nella hall dell’hotel, scambiamo qualche parola, due battute, si parla dello sleeping concert “roba da giovani”. Viene fuori che Hans 40 anni fa circa ha suonato a Genova con i Cluster, non ricorda in che posto, a Christine piacerebbe andare a Genova. Prometto ad Hans che, per la prossima volta, avrò studiato l’inglese. Mi dice di aver letto la recensione di Lunz3 su TomTomRock, di cui Marcello gli aveva parlato la sera prima, e che gli è piaciuta.

Un saluto a Roedelius e allo Spazio Lampo

Ci abbracciamo e ci salutiamo, Christine affettuosamente ci augura di fare un buon viaggio e di andare piano. La ringrazio con un abbraccio. E in quel momento esatto mi passa per la testa quanto sono belli insieme lei ed Hans. Salutiamo anche Aline e Francesco, riproponendoci di non perderci, Genova li aspetta e non è detto che si ritornerà a trovarli nell’era post-atomica di Chiasso con qualche idea, lo Spazio Lampo lo vorrei sotto casa tutti i giorni. “Ciao bambini” con un gesto con la mano affettuoso sulle nostre teste Hans ci saluta.

Si rientra, ma non tanto

Andiamo verso la macchina, siamo silenziosi. Ci vorrà qualche giorno per tornare alla realtà, senza quel senso di estraniamento che ci si porta dietro dopo aver vissuto così tanta energia e bellezza tutta insieme. L’uomo e l’artista ora coincidono, Roedelius è la sua musica, calore avvolgente, calma, delicatezza e rispetto, energia prorompente in una quiete che ti contagia, senza parole inutili, proprio come ogni nota della sua musica.

…Sono squartato… nell’esperienza del ritorno, in un ipotetico gioco di affrancamento dall’umana forma per avvicinarsi alla sostanza del suono, dei miei 4/4 , 3 son sulla strada del ritorno al reale calpestio del quotidiano, 1 è invece rimasto in quella abbagliante sensazione di completa pace e serenità che non provavo da eoni. La parte dura sarà riabituarsi alla ricomposizione, sempre che la si ritenga necessaria… mi sa che forse resto squartato.

PS: Elisabetta Nasuti per le sezioni in tondo e Marcello Valeri per quelle in corsivo

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Coppia nella vita e nelle passioni raccontabili, condividono tetto e tutto mantenendo le loro differenze. Artista visuale lei, uomo di penna e di parola lui, ogni tanto interagiscono per produrre arti varie...

2 pensiero su “Concerto: Roedelius al Cinema Teatro di Chiasso”
  1. Grazie mille per la bellissima, toccante recensione: emozionato affresco di una splendida serata e nottata in musica per riatterrare gaudenti al mattino.
    m.

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