The Good, The Bad And The Queen @ Le Trianon, Parigi, 28 maggio 2019.
Damon Albarn dice che ormai Parigi è la sua seconda città. Dal suo sguardo e dai contenuti di Merrie Land, secondo eccellente disco di The Good, The Bad And The Queen, sembra quasi trasparire la voglia che diventi la prima. Ci sono parole di ammirazione anche per Le Trianon, e in effetti questo teatro, una bomboniera degli ultimissimi anni dell’Ottocento che ospita un migliaio di persone appena, è il luogo perfetto per la musica di The Good, The Bad And The Queen. Strapieno in ogni ordine di posti, con il palco raccolto e intimo, è una sala d’eccezione, dall’acustica perfetta.
Laura Cahen apre il concerto
Mentre Le Trianon si va riempiendo, è di scena la francese Laura Cahen, sola alla chitarra o alle tastiere, emozionata di aprire per una band di tale importanza. Brava lei e bravo anche il pubblico a sostenerla con calore.
Precisi e puntuali The Good, The Bad And The Queen montano sul palco fra le ovazioni. Oltre alla formazione standard ci sono un percussionista e un tastierista, nonché una piccola sezione d’archi. La setlist che propongono in questo tour è semplice quanto eccellente. Prima parte per presentare l’integralità di Merrie Land, seconda con una larga selezione (quasi tutto in effetti) del disco d’esordio omonimo. Sulla scena, Simon Tong e Tony Allen si limitano a suonare (peraltro con enorme destrezza), mentre al centro della scena ci sono sempre Paul Simonon e Damon Albarn. Quest’ultimo mostra la stessa forma splendida evidenziata con i Gorillaz appena lo scorso anno.
Solo che la musica dei Gorillaz è molto più estroversa. Quella dei The Good, The Bad And The Queen ha ritmi e toni più malinconici, che non è detto debbano entusiasmare live.
Damon Albarn versione live
Così ci pensa lui. Alla seconda canzone Damon Albarn è già fra il pubblico, che si va a cercare e a prendere, portando immediatamente la sala all’apice dell’entusiasmo. Insomma, un vero rock’n’roll animal: comunica, passa da uno strumento all’altro, soprattutto guida la band all’incontro con un teatro in estasi. Simpatico siparietto per Ribbons, la ballata acustica di The Merrie Land: il concerto è filmato e Albarn non è contento dell’esecuzione, se ne lamenta finché Simonon non gli dice che si può anche rifare. E così è, con la seconda versione nella quale Damon Albarn ce la mette davvero tutta e alla fine si vede che è contento. Lui, e anche il pubblico.
È di scena The Merrie Land
The Merrie Land, non da tutti apprezzato lo scorso anno (ma da TomTomRock sì), è un disco malinconico come i temi che tocca.
Nella dimensione live mantiene la precisione dell’esecuzione che gli eccellenti musicisti sono in grado di assicurare, ma con maggiore verve, qualche parte strumentale più lunga e muscolare, che in concerto lo fa rivivere. Anche se chi scrive l’ha preferito di gran lunga rispetto al primo disco, la sensazione che il pubblico comunica è però assai diversa.
Damon Albarn & Co. entusiasmano Le Trianon
La seconda parte del concerto riceve infatti ancora maggiori ovazioni. E va detto che anche le canzoni del disco d’esordio acquistano molto dal vivo, fino all’apoteosi della title track che chiude il concerto.
Tranne poche varianti (in fondo hanno questi due album all’attivo) le setlist dei concerti si somigliano tutte: proprio per questo è bello vedere un tale livello di entusiasmo in musicisti non certo alle prime armi. Concerto perfetto, dicono i volti estatici degli spettatori all’uscita dal Trianon.