AndyWhite HowThingsAre

AndyWhite HowThingsAre

di Fausto Meirana

Il cantautore irlandese, ma residente a Melbourne da tempo, è ormai vicino ai trent’anni di carrriera, visto che l’esordio con il pregevole Rave On Andy White risale al 1986. All’attivo ha una ventina scarsa di dischi, e collaborazioni importanti con Tim Finn (Crowded House) e Liam O’ Maonlai (Hothouse Flowers) nel progetto ALT e, molto più recentemente, con il cantautore canadese Stephen Fearing (due cd tra il 2011 e il 2014). Per i curiosi segnalo anche una piccola avventura italiana: l’incontro tra White e il nostro Edoardo Bennato, di cui rimane traccia nell’antologico Rare del 1999 (il titolo del brano è I Wouldn’t Lie For You). Nonostante il suo picco creativo sia situato tra l’esordio e l’anno di Speechless (2000), anche nei dischi più recenti ci sono belle canzoni dai testi introspettivi e sempre interessanti; How Things Are, per esempio, esce dopo la sua separazione, e naturalmente testi e atmosfere ne risentono, ma come in altri dischi nati nelle stesse condizioni (che non nominerò, ma voi li sapete…) ne viene fuori un valore aggiunto. Visto che la selezione parte un po’ allegrotta, confondendo le acque, consiglierei di ascoltare subito il brano numero sette, Everyone’s In Love, un delizioso pastiche che potrebbe essere firmato Harrison-McCartney, ma d’altronde la passione di White per i Beatles è nota, e l’ultimo brano del disco, non a caso, si chiama Lennon.

(L’album, uscito lo scorso anno, viene distribuito ora in Italia)

7,4/10

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Andy White – All It Does Is Rain

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