Bad religion christmas songs

Bad religion christmas songs

di Antonio Vivaldi

Che la  “Cattiva Religione” incida un disco di canzoni natalizie suona strano. Viene spontaneo  pensare a un intento sarcastico,  sia per i trascorsi ‘antagonisti’ del gruppo losangelino sia per il fatto che il 20% dei proventi andrà alla SNAP, associazione a sostegno delle vittime di abusi da parte di sacerdoti. Invece l’ascolto  spiega che Grag Graffin e compagni affrontano questa sequenza di classiconi delle feste con il massimo rispetto associato, per fortuna, alla consueta energia (10 pezzi in 19 minuti!). L’idea di partenza sembra consistere nel recupero della potenza espressiva connaturata a inni come  Hark, The Herald Angels Sing o God Rest Ye Merry Gentlemen (cori strepitosi e assolino bomba), debilitati da anni di versioni pensate come sottofondo per famiglie che aprono i regali. Non a caso l’unico episodio poco convincente è quello in origine più melodico, vale a dire White Christmas, forse inserita in chiave un minimo ironica o semplicemente non nelle corde del gruppo. La morale finale è affidata all’Andy Wallace remix di American Jesus (apparsa in origine su un album dal titolo poco festoso come Recipe For Hate): festeggiate il Natale, magari pogate a Natale, però diffidate di una religione legata al potere politico e di “una nazione sotto Dio”.  

7,3/10

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Bad Religion: God Rest Ye Merry Gentlemen

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