brody dalle
brody dalle

di Mauro Carosio
 
Esordio da solista per Brody Dalle, ex front-woman dei Distillers e moglie di Josh Homme (QOTSA). La cantante australiana si propone con un disco robusto e ben strutturato, ma alla resa dei conti  irrilevante. Diploid Love è costituito da nove brani che si susseguono tenendo alto il ritmo e la carica di energia con qualche episodio particolarmente felice, primo fra tutti Meet The Fetus/ Oh The Joy, divertente nella sua forma “due canzoni in una”. Diciamo allora che la forma c’è, ma la sostanza è debole. Trattasi di un disco rock con qualche spruzzata di punk d’antan e richiami new wave dell’ultima ora. Manca un’idea di innovazione o un’operazione di restyling in grado di attualizzare il prodotto e adeguarlo davvero al tempo presente. Tutto suona come un qualcosa di già sentito. Un peccato, anche perchè la novella solista ha avuto alle spalle una squadra di collaboratori d’eccezione: Shirley Manson (Garbage), Nick Valensi (The Strokes), Michael Shuman (QOTSA), la violinista Jessy Greene (recentemente in tour con i Foo Fighters), Emily Kokal (Warpaint), per citarne alcuni. Per esprimere un giudizio esaustivo Diploid Love andrebbe sentito dal vivo. Forse sotto i riflettori e con la giusta atmosfera potrebbe fare un’impressione migliore.
 
5/10
 
 
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