Chrissie Hynde Stockholm

Chrissie Hynde Stockholm

Chrissie Hynde senza Pretenders

Si può anche rimanere incantati a guardare la foto di copertina tracimante di sensuale e matura bellezza, tuttavia il tentativo di creare un ponte tra ‘gli Abba e John Lennon’ (parole sue) non sembra proprio riuscito a Chrissie Hynde, qui al debutto da solista. C’è un bel pacchetto di canzoni, composte con  Björn Yttling (Peter Bjorn and John), cui manca sempre qualcosa, anche se si ascoltano con piacere grazie alla bella presenza ‘frontale’ della voce della Hynde. Una maggiore continuità con il rock dei Pretenders si avverte qui e là, ma globalmente il disco è troppo levigato e smussato.

Stockholm

D’obbligo segnalare il cameo di lusso in ‘Down The Wrong Way’, dove la trama musicale è intessuta dalla sempre riconoscibile chitarra di Neil Young, mentre l’altro ‘grosso nome’, John McEnroe (proprio lui), riesce giusto a guadagnarsi il servizio… Solo nel finale, anzi proprio con l’ultimo brano, il disco sembra prendere un’altra strada, più convincente, che dura giusto i quattro minuti magici di Adding The Blue.

6,5/10

 

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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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