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Punk’n’roll come ci piace con le Coathangers di Suck My Shirt

Il punk originario aveva spesso un tono divertito e divertente, puro rock’n’roll che non sempre le band dei molti revival hanno saputo recuperare. Così non è per le tre (in precedenza quattro) Coathangers di Atlanta, scatenate interpreti di una musica senza tempo colma di aggressività, di melodia, di chitarre affilate, di una ritmica senza scampo ricca di stop ‘n’ go (come su Derek’s Song). Il loro Suck My Shirt esce per l’ottima etichetta Suicide Squeeze. Una delle caratteristiche migliori del disco sta nel fatto che tutte le dodici canzoni che lo compongono sono perfettamente distinguibili le une dalle altre, a partire dall’iniziale Follow Me, splendida con le sue chitarre Gang Of Four, fino al riff immediato dell’ultima Drive.

Altro punto di forza la cantante/batterista Stephanie Luke, dotata di una voce abrasiva che a tratti si addolcisce, perfetta interprete alla quale fanno da contrappunto le altre due ragazze, Meredith Franco e Julia Kugel. Al di là del piglio sbarazzino che si evidenzia nei video di Derek’s Song e Follow Me, insomma, le Coathangers fanno sul serio e dovrebbero ricevere quell’attenzione che troppo spesso riserviamo a novità hipster con molta minore sostanza di Suck My Shirt.

8,3/10

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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