Coldplay-Ghost-Stories-2014-1200x1200 4
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di Mauro Carosio
 
Potevano tranquillamente continuare a proporre dischi come gli ultimi, avrebbero avuto lo stesso successo. Invece i Coldplay, a sorpresa, per il loro sesto album in studio hanno deciso di cambiare rotta. Se i fan più devoti si aspettavano di poter tornare a cantare a squarciagola gli inni da stadio, che hanno caratterizzato la più recente produzione di Chris Martin e compagni, saranno rimasti delusi. Ghost Stories è tutto nuovo, a parte la voce eterea del frontman, e una prova così positiva non la si vedeva dai tempi degli esordi. Merito della crisi mistico-esistenziale di Martin? Della fine della sua relazione con Gwyneth Paltrow? O delle (imbarazzanti) dichiarazioni, da lui stesso rilasciate, sulla bellezza del ciuffo di Harry Styles (One Direction)? In ogni caso il sesto album dei Coldplay alza notevolmente la qualità  a cui ci eravamo, nostro malgrado, assuefatti. Nove brani inediti in cui si respira un’aria intima all’interno di atmosfere scarne, ma sostenute da linee melodiche spesso orecchiabili e di buon livello. Il primo singolo, Magic, spiazza al primo ascolto, ma rimane in testa subito dopo. Altre canzoni degne di nota sono senz’altro True Love e Midnight, in cui una sorta di moderna semplicità rende esplicita l’intenzione complessiva di Ghost Stories. Unico scivolone A Sky Full Of Stars, brano in perfetto stile Coldplay degli anni scorsi, completamente fuori contesto, ma utile per accontentare la vecchia tifoseria.
 
7,5/10
 
 
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