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di Marina Montesano

La formula inventata dal produttore/tastierista  Ethan Kath e dalla cantante Alice Glass – elettronica claustrofobica e voce sommersa dai suoni– si era fatta conoscere per la prima volta nel 2006 grazie al singolo Alice Practise e a molti concerti devastanti: in realtà, la canzone era un soundcheck improvvisato per Alice, come indica il titolo, e registrato segretamente da Ethan. Il brano fu poi incluso nel LP d’esordio del 2008, dove rappresentava il lato hardcore che faceva da controcanto al tormentone electro Crimwave. Niente sul secondo disco, uscito nel 2010, raggiungeva quei livelli, e ora i CC ci riprovano apportando diversi cambiamenti: sull’onda di una moda corrente, (III) utilizza sintetizzatori analogici, ma anche una produzione maggiormente curata e un suono nel complesso più potente e uniforme, a tratti persino melodico. Plague e Wrath Of God sono gli episodi più riusciti, ma è nel suo insieme che (III) si apprezza pienamente. 

7,2/10

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