dry the river alarms cover

dry the river alarms cover 

di Antonio Vivaldi

Peter Liddle, frontman dei Dry The River, se la tira nella media dei rocker alternativi britannici, cioè moltissimo. Nulla di strano, non fosse per il tripudio di critiche negative che lui e il suo gruppo si stanno attirando, peggio di un parafulmine in questa estate tempestosa.  Ora, è chiaro che il canto ampolloso e il linguaggio antichizzato di Liddle possono suscitare reazioni fra la perplessità e l’ilarità, tuttavia questo  Alarms in The Heart (secondo album del gruppo)possiede un suo bizzarro fascino. Siamo in un ambito  folk da-camera-ma-anche-da-stadio nel quale una corposa produzione a molte mani mostra di  puntare sin troppo smaccatamente al grosso pubblico già intercettato dai più (finto) rurali Mumford & Sons. Se tutto ciò è innegabile, è altrettanto vero che il lavoro ha un che di brumoso (a volte in stile Midlake) in grado di renderne suggestivi anziché pacchiani tanto i paesaggi da cartolina preraffaelita quanto le più contemporanee desolazioni esistenziali. Poiché le idee melodiche non sono male (Gethsemane, Roman Candle), sarebbe auspicabile venissero pulite anziché lucidate; difficile che ciò accada, viste le ambizioni da folk-rocker per le masse di Liddle, ma difficile altresì che tali ambizioni si avverino, visto che il genere pare un po’ in crisi. Linee di tendenza parecchio divergenti che rendono interessante il futuro dei Dry The River.

6,8/10

 

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Dry The River -Gethsemane

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