L’evoluzione dei Fat White Family.
Li promuovono come una band di pervertiti, ubriaconi, provocatori e quant’altro. Loro ci mettono i testi che già dai titoli promettono (ricordate Is It Raining In Your Mouth? sull’esordio?) e qualche bottiglione scolato sul palco e il gioco è fatto. Assodato che fa un po’ déjà vu, diciamo che i Fat White Family qualcosa di buono lo fanno vedere in questo secondo disco. A partire dall’apertura con Whitest Boy On The Beach, lungo brano dalle sonorità kraut-rock, fra i loro migliori, e poi la quasi-ballata Love Is The Crack, il western scalcagnato di Duce.
Le scelte della produzione su Songs for Our Mothers
Hits Hits Hits sarebbe anche una buona canzone se non fosse per la produzione e gli arrangiamenti volutamente lo-fi che fanno perdere d’incisività, il che si può dire di diversi altri momenti del disco. Soprattutto superata la metà il problema si fa sentire, nonostante Goodbye Goebbels, in chiusura, sia carina. Ma non siamo sicuri che i Fat White Family lo prenderebbero come un complimento.
6,8/10