Il punk degli Iceage: dimenticatevi i Green Day
Giovanissimo quartetto danese, Iceage si inserisce con You’re Nothing in un momentaneo revival del punk: non quello pop dei Green Day, ma il neo-hardcore di band come Fidlar, 119, Metz, ognuna dotata di caratteristiche e influenze personali, ma tutte comunque ugualmente anelanti a un suono privo di orpelli e lontane dall’intimismo di molta produzione indie. Nello specifico degli Iceage, che avevano esordito l’anno scorso con il notevole New Brigade, i riferimenti vanno dritti al punk statunitense dei primissimi anni Ottanta, con venature gotiche che ricordano più i TSOL che i Minor Threat. E questo li rende almeno in parte originali.
Iceage – You’re Nothing
Rispetto ad altre band hardcore del passato e del presente, gli Iceage di You’re Nothing hanno infatti una vena maggiormente melodica, come si evidenza per esempio nell’ottima Burning Hand e dove il ritmo rallenta, per esempio in Morals, che potrebbe mostrare una ulteriore evoluzione per i danesi.
Il cantante Elias Rønnenfelt è uno dei punti di forza, con una voce che riesce a mantenere un raro equilibrio tra tonalità hardcore ed emotività. Per gli amanti del genere un disco da non perdere, poiché riesce a sposare l’energia con un buon livello di scrittura. Ne sentiremo ancora parlare.
7,5/10