kendrick lamar untitled unmastered

Kendrick Lamar sorprende con Untitled Unmastered

Nelle apparizioni televisive di questi ultimi tempi, come quelle intensissime ai Grammys e al Jimmy Fallon, Kendrick Lamar aveva scelto di eseguire alcuni inediti; scelta peraltro bizzarra, data la risonanza di To Pimp A Butterfly (a detta di molti, incluso TomTomRock, il miglior disco del 2016) e particolarmente evidente quando Fallon lo presenta tenendo copia del vinile in mano, e Kendrick esegue un brano che su quel disco non c’è.

Adesso sappiamo che non si tratta di canzoni nuove, ma di registrazioni che datano alle sessions per TPAB; dovremmo parlare di outtakes, ma ascoltando la convinzione nell’eseguirle e soprattutto ascoltando il disco che ora le raccoglie, untitled unmastered, si fatica a usare quel termine. Probabilmente le canzoni, che si chiamano tutte ‘untitled’, con numero progressivo e data di registrazione a differenziarle, non entravano nella serrata scaletta/narrazione del già lunghissimo TPAB e vengono presentate con meno filtri (unmastered: in particolare sulla voce di Kendrick) e con un formato più rilassato: su otto tracce, untitled 4 dura solo 1 minuto e mezzo, mentre untitled 7 ne dura oltre 8, ma la metà sono una jam di chiacchiere e musica. Detto questo, la qualità di untitled unmastered non è in alcun modo inferiore rispetto a quella dell’acclamato predecessore.

Breve e denso, degno seguito di TPAB

Untitled 2 è semplicemente magnifica, con il sax in sottofondo e il rapper che alterna due voci molto differenti; untitled 5 cinematografica, con una voce femminile e poi il rap aggressivo di Kendrick; untitled 6, con l’aiuto di un Cee Lo in forma, ricorda gli Outkast di Aquemini: sono 5 minuti di perfezione; la 7 è per la prima metà un altro grande momento; mentre il funky potente di untitled 8 non sfigura dinanzi a King Kunta e The Blacker The Berry: è la canzone presentata al Jimmy Fallon e la trasfigurazione che ha la versione live testimonia dello stato di grazia di un artista che non teme confronti anche nella dimensione dal vivo, peraltro con l’aiuto di una band di spessore notevole. Che altro aggiungere? Solo un’informazione: il disco sarà distribuito in cd a breve anche in Italia, mentre negli USA è già disponibile e nr. 1 nella classifica Billboard; e una considerazione: rari sono stati i musicisti in grado di esprimersi a tali livelli, ripetutamente, in un arco cronologico così  breve. La definizione di ‘rapper migliore della sua generazione’, che pure resta vera, ormai non basta più per definire Kendrick Lamar

9,2/10

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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