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Marilyn Manson – The Pale Emperor

Antichrist Superstar!

Esce Marilyn Manson – The Pale Emperor e cogliamo l’occasione per tornare sul passato del musicista americano. C’è stato un momento, alla fine degli anni 90, in cui Marilyn Manson era una figura rilevante nella cultura popolare, soprattutto in quella statunitense. I video e l’immagine tra glam, goth e horror à part entière l’avevano promosso a idolo di orde di teenagers in cerca di gusti forti da una parte, a terrore delle famiglie dall’altra, additato addirittura come istigatore dell’eccidio di Columbine (i due assassini erano suoi fans, a quanto pare). Ma si sa, gli americani si spaventano con poco (L’esorcista, Eminem, Bin Laden…), e le canzoni passavano in secondo piano; il che è un peccato, dal momento che soprattutto quelle di Antichrist Superstar e di Mechanical Animal erano davvero niente male, e anche dopo Marilyn ha dato prove di buon talento compositivo e interpretativo.

Marilyn Manson – The Pale Emperor

Ormai prossimo ai cinquant’anni non demorde: The Pale Emperor è meno eclatante, ma il piglio del passato non è sparito. La prima parte del disco è ottima; Killing Strangers,  Deep Six e in particolare Third Day of a Seven Day Binge mostrano un Manson in gran forma.

Verso la metà però diventa un po’ ripetitivo e smette di convincere nello stesso modo; ma è la prova che, al di là degli effettacci shock, Marilyn Manson resta un musicista interessante.

7,3/10

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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