neon indian 2015
neon indian 2015

di Mauro Carosio
 
Dietro ai Neon Indian si nasconde il geniaccio polifunzionale di origini messicane Alan Palomo, pioniere della chill wave e del glo-fi, che abbiamo lasciato ormai quattro anni fa mentre si godeva il successo di un ottimo album: Era Extrana. VEGA INTL. Night School spinge ulteriormente l’acceleratore su un mix di generi che disorientano anche l’ascoltatore più attento e preparato. Un filo conduttore esiste, ma è difficile da dipanare perchè si trasforma traccia dopo traccia per rinnovarsi in un turbine di riff e soluzioni musicali a cui non siamo ancora avvezzi. Infatti se al primo ascolto può risultare impegnativo arrivare alla fine, storditi dal troppo pieno stralunante, riprovandoci qualcosa cambia. I Neon Indian riescono ingegnosamente a farci stare al loro gioco. Non importa quanto siamo consapevoli della consistenza del prodotto: l’astuta combinazione sintetica di funk ed elettronica rigorosamente vintage e i ritornelli che ammiccano spudoratamente a brani noti usciti  da una dancefloor anni ’80, fanno di questo disco all’apparenza strampalato una simpatica curiosità nel marasma un po’ appiattito della musica contemporanea. Alan Palomo osa spudoratamente, anche se l’ambizioso progetto può risultare a tratti fastidioso nell’eccessivo gusto per l’iperbole e in più punti monotono nella ricerca di effetti speciali che giocano fra il brillante e il povero con sin troppo scoperta piacioneria.
 
6,5/10
 
Slumlord
 
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