di Antonio Vivaldi
Buffo che Girls Like Us, primo album delle Pins, venga così tanto scandagliato (e talora maltrattato) cercandovi ragion d’essere, motivazioni e persino mission, quando si tratta di un disco che, molto più di altri, va ascoltato senza troppo pensare, anzi limitando il lavoro mentale all’alternativa ”mi prende/non mi prende”. Le quattro ragazze di Manchester lavorano su pochi accordi e pochi concetti: se sale la libido allora è I’m Mad For You e il ritmo incalza, se le cose vanno male è The Darkest Day e anche la musica incupisce – il tutto registrato di gran furia in studio. Ad affascinare è la serietà di intenti unita a una naturale comunicativa e all’andamento epico (a volte un po’ minaccioso) dei brani migliori. Si possono citare Stooges, Siouxsie e prima PJ Harvey come referenti, ma sarebbe già analizzare troppo. Una sola aggiunta: dal vivo pare che le Pins prendano ancora di più che su disco.
7,4/10
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Pins – Girls Like Us