Caso: il più intenso fra i ‘cantautori’ trentenni?
Wild Honey Records – 2018
A capirli bene, anche se si fa fatica, i trentenni di adesso non sono poi male e Caso, che si chiama Andrea Casali e viene da Bergamo (sopra o sotto non si sa) è un cantautore di quell’età lì. Ma cantautore, di questi tempi dice poco, e non vorrei offenderlo…
Ad ogni buca e i suoi tanti ‘generi’
Ad ogni buca è uscito a dicembre, ma viene spinto solo adesso da una tournée piuttosto serrata, che consiglio vivamente a chi se la trovasse nel locale sotto casa; e non solo a chi frequenta il genere (voglio dire i cantautori trentenni di adesso). Elenco qui, per conoscenza, alcuni dei tag che contraddistinguono la sua musica nel web: acoustic/alternative/anti-folk/pop/rock. Per quanto strano sia, sono tutti giusti! Ad ogni buca è infatti essenziale, veloce, suonato da un power trio che sa di punk, forse di emo (se sapessi solo cos’è) ma è facile da immaginare acustico e di sicuro è anti-folk…
L’urgenza artistica di Caso
Veloce perché dura una fulminante mezz’ora, perché Andrea canta come se non ci fosse abbastanza spazio, tra le righe del vinile, per dire tutte quelle cose, e le dice bene. Ecco, per esempio, alcuni dei suoi riuscitissimi incipit: “esco dal parcheggio in stile Fosbury”, “attraversiamo il plastico di questa città” e ancora, “quando si accendono le luci restano solo i pop-corn”. Questo, comunque, non è il suo primo disco, quello ha ormai compiuto dieci anni, ma il quinto; di conseguenza quello precedente, Cervino (2015) poteva essere già definito disco della maturità; mi permetto di promuovere qui anche quello, e la sua bella copertina disegnata da Davide Reviati; un’altra mezz’ora di canzoni intense che Caso vende a quattro soldi, senza ritegno. Anche Ad ogni buca si trova a buon prezzo e in tutte le forme come il caffè, grande e nero, piccolo e lucido o freddo e istantaneo…
Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo. Scrive così così, disegna anche peggio, come si capisce qui: www.fausto-meirana.tumblr.com
Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo. Scrive così così, disegna anche peggio, come si capisce qui: www.fausto-meirana.tumblr.com