Judy Dyble / Andy Lewis | Summer DancingAcid Jazz / Pias - 2017

Judy Dyble, 50 anni dopo i Fairport Convention

Judy Dyble / Andy Lewis | Summer Dancing
Acid Jazz / Pias – 2017

Fino a una decina d’anni fa Judy Dyble sembrava destinata ad avere un ruolo molto secondario nella storia del rock. Anche un po’ deprimente. Quello della sostituita (*). Prima cantante dei Fairport Convention, già nel 1967 viene rimpiazzata dalla più energica e carismatica Sandy Denny.  Insomma, l’ancella che cede il passo alla regina (una regina che  sarebbe morta – in modo un po’ triste – nel 1977).

 

La carriera sottotraccia di Judy Dyble

La carriera post-Fairport Convention di Dyble è all’insegna del minimalismo. Nel 1968 registra qualche canzone insieme a Giles, Giles & Fripp (i King Crimson in nuce). Nel 1970 forma insieme all’ex Them Jackie McAuley i Trader Horne. Il duo realizza un solo disco, Morning Way, sognante e sottovalutato. Poi Judy Dyble scompare, salvo salire sul palco per qualche reunion celebrativa dei Fairport a Cropredy. Ritorna in scena nel 2004 quando, cinquantacinquenne, esordisce come solista.

L’incontro con Andy Lewis

Oggi Summer Dancing vede Dyble proporre le canzoni registrate, nel corso di qualche anno, insieme al dj, produttore e bassista (ha suonato con Paul Weller) Andy Lewis. Date le premesse, ci si poteva aspettare giusto un gradevole disco folk-ambient. Invece il risultato va oltre le aspettative.

Summer Dancing: un disco di  imprevista bellezza

Summer Dancing è un album delicato. Termine che potrebbe non essere un complimento. Ma è una delicatezza piena di luce, di idee e di brio. E anche la sobria malinconia di certi momenti è a suo modo vitale. I pezzi sono tutti brevi, soffi melodici che fuggono via in un attimo. Fa eccezione A Net Of Memories (London), non a caso posta a centro scaletta e che suona come un saluto più tenero che  nostalgico alla Londra underground di 50 anni fa.


Dyble canta con la stessa voce limpida e tenue del periodo Fairport, appena un pochino scurita dal tempo. Lewis la circonda di una rete di suoni e rumori stranamente atemporale, oltreché difficile da inquadrare in un genere. Un po’ di folk, un po’ di psichedelia, un po’ di shoegaze, persino un po’ di – tranquilla – club culture.  Ma a contare è soprattutto la qualità delle composizioni, in diversi casi davvero splendide. Il risultato è un’autorevole candidatura a miglior disco di belle maniere  del 2017 insieme a Beast Epic di Iron & Wine.

Si potrebbe dire che  Judy Dyble, a 68 anni, è entrata nella fase maggiore della sua carriera. Non è mai troppo tardi, come diceva un programma cult della RAI anni ’60.

(*) L’anno precedente  la stessa cosa era accaduta ai Jefferson Airplane, nei quali Grace Slick aveva sostituito Signe Toly Anderson. Non a caso i primi Fairport Convention erano detti “i Jefferson Airplane inglesi”. 

Judy Dyble / Andy Lewis - Summer Dancing | recensione album
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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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