King Krule - The Ooz RecensioneTrue Panther Sounds – 2017

Archy Marshall, in arte – anche – King Krule.

King Krule - The Ooz Recensione
True Panther Sounds – 2017

Atteso ritorno per King Krule, che passa disinvoltamente dal nome d’arte a quello anagrafico: Archy Marshall. Soprattutto per capire se King Archy ha messo a fuoco meglio la sua musica dopo il buon debutto del 2013. Allora era solo un diciannovenne. Oggi, con The Ooz, il giovane londinese ci dà un disco importante, con molti pregi e ancora qualche difetto.

Il caleidoscopico The Ooz

Ma andiamo con ordine. The Ooz allinea tutte le passioni di King Krule. Ci sono il jazz, il punk, la black music, questa volta più virata al dub che all’hip-hop, che pure il nostro ha praticato. Molti i musicisti che lo aiutano, e che permettono un suono ricco di strumenti a corda, percussioni, fiati. Importante anche la produzione ruvida, in parte opera dello stesso King Krule, che sporca il tutto di rumori e lievi dissonanze. Insomma, puristi di qualsiasi genere, meglio astenersi. The Ooz parla invece a quanti vivono le commistioni come il solo possibile futuro della musica.

King Krule compositore

A tratti narcolettico, soprattutto nei passaggi più marcatamente jazz, The Ooz vibra anche di momenti tonici, nei quali i tratti punk della voce di Archy sono magnificati. Per esempio in Vidual, ska-punk d’annata. Half Man Half Shark potrebbe ricordare persino i Birthday Party o comunque il primissimo Nick Cave solista. O magari i Cramps. Mentre Dum Surfer è già un piccolo classico, con accompagnamento video all’altezza. Ci sono poi i luinghi passaggi in cui King Krule allinea lente suite jazz sulle quali posa i suoi toni baritonali. Come già mostrava il singolo Czech One (bel titolo), ma soprattutto la sequenza Logos, Sublunary, Lonely Blue, Cadet Limbo. Che si interrompe per lasciare posto all’intensa e feroce Emergency Blimp.

I difetti di The Ooz

Dipende dall’umore e dai momenti. The Ooz può scorrere perfettamente, oppure arrivati alle ultime due canzoni su diciannove si può pensare che un po’ di editing sarebbe stato opportuno, nonché qualche infuriata in più, o un po’ di spleen in meno. Ma i pregi sono di più: The Ooz è una delle novità di quest’anno, King Krule un artista importante per questo decennio.

King Krule - The Ooz
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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