Recensione: Madonna – Madame XInterscope/Maverick – 2019

“The Queen Is Dead”. O no?

Signore e Signori per la prima volta su Tomtomrock: Madonna!

Recensione: Madonna – Madame X
Interscope/Maverick – 2019

Il motivo della scelta merita un paio di spiegazioni. Madonna è stata indiscutibilmente la regina del pop per una trentina d’anni comportandosi come una vera macchina da guerra turbocapitalista dettando le regole del gioco dello showbiz. Non è stata una grande cantante, nemmeno una grande ballerina, ma come ha saputo promuoversi lei non lo ha saputo fare nessuno. Ogni uscita è stata programmata scientemente da un apparato pubblicitario che ha avuto risultati sorprendenti a livello galattico suscitando clamori di ogni genere, odi e amori, polemiche e invasamenti da parte di pubblico e critica. Quattordici dischi in studio più una serie di raccolte e dvd dei suoi tour circensi completano il quadro di una carriera che merita comunque attenzione.

Tra provocazione, innovazione e narcisismo: il curriculum vitae

Nel corso dei decenni Madonna ha contribuito a ridefinire il pop e la dance riuscendo a captare alla perfezione gli umori del momento; alcuni dischi rimarranno nella storia come delle pietre miliari del genere in questione. Like A Prayer, Ray Of Light, Music e Confession On A Dancefloor funzionano ancora oggi essendo ormai diventati dei classici. Madonna ha creato personaggi passando dalla material girl alla patinata rappresentante di un’ennesima rivoluzione porno-sessuale, alla paladina degli ultimi restando sempre ormeggiata al molo “Icona Gay-Queer”. Gli scivoloni (veri o metaforici) ci sono stati – il cinema (Evita a parte) non le ha proprio sorriso – ma non l’hanno fermata. Egotismo, autocompiacimento e vanità sono gli ingredienti che le hanno permesso di guardare sempre oltre, convinta di essere semplicemente la numero uno. Sempre.

Gli ultimi anni

Oggi parliamo di Madonna perché dal 2005, anno dell’ottimo Confession On A Dancefloor, “The Queen” ha iniziato a mostrare segni di stanchezza. Gli ultimi dischi sono stati obiettivamente inutili toccando con Rebel Heart (2015) il punto più basso della carriera. Madonna non detta più le regole anzi cerca disperatamente di aderire, con scarsi risultati, a quelle che vengono imposte dalle più giovani e agguerrite colleghe. I fan comunque non la mollano, la difendono a spada tratta e la nostra riesce a galleggiare sull’onda di un consenso tributatole da un pubblico devoto e tutt’altro che imparziale

Madonna – Madame X: un inaspettato risveglio

Quest’anno la signora Ciccone ci riprova e, mettendo in moto un apparato promozionale smisurato, proclama l’uscita del nuovo album Madame X. L’annuncio arriva con un singolo, e relativo video, a dir poco imbarazzanti. La canzone, Medellin, è un reggaeton senza senso che fa rimpiangere i fasti dell’Isla Bonìta di venerabile memoria. Il video è a dir poco “osceno”. Cosa c’è di più triste di una persona che in età avanzata recita in un contesto smaccatamente erotico con un altro essere umano di quarant’anni più giovane?

 

Il fotogramma in cui Madonna succhia l’alluce del giovane Maluma (il bonazzo supertruzzo rapper colombiano) andrebbe censurato non per un discorso morale, ma per eccesso di trashitudine. Dopo un tale biglietto da visita onestamente ci si aspettava di dover decretare la fine ingloriosa di un’artista che, anziché ritirarsi decorosamente, sceglie di suicidarsi spingendo sull’acceleratore degli stessi attrezzi usati per diventare “Madonna”.

Invece a sorpresa tra i 15 nuovi brani ci sono attimi e idee che dicono come, all’ennesimo cambio di pelle, l’artista italo-americana abbia sfornato (non che fosse troppo difficile) il suo disco migliore dal 2005.

Non stiamo certo a gridare al miracolo né a parlare di un disco memorabile, ma Madame X in alcuni punti incuriosisce.

Nel caos generale, perché di questo si tratta, l’ascoltatore più onesto riuscirà a trovare una genuina Madonna che si rifà a sé stessa nei tempi migliori. Brani come I Don’t Search I Find o God Control ci riportano sulla dancefloor che l’ha vista protagonista indiscussa per vent’anni. Altri momenti degni di nota nella confusione di Madame X sono rappresentati da canzoni che hanno un che di bizzarro e intrigante. Le tinte afro di Batuka o quelle lusitane di Killers Who Are Partying lasciano pensare che forse non è ancora ora di ratificare la fine di un’artista che ha segnato un’epoca.

Il problema è che quando stai per pensare: “però! In fondo non è male” ti arriva un altro reggaeton che recita: “Bitch I’m loca, besame la boca…” .  Madame X più di una stiracchiata sufficienza, merito anche della carriera, non può guadagnare.

“Cause we are living in a material world and I am a material girl…”.

Madonna – Madame X
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Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

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