Stuart A. Staples lascia momentaneamente i Tindersticks.
Meglio noto come voce dei Tindersticks, Stuart A. Staples non è però nuovo ai progetti da solista. Arrhythmia segue di molti anni il suo Leaving Songs (2006), ma con piglio più sperimentale, comprensibile alla luce del percorso di questa ultima decade sua e della band. Con l’ultimo disco dei Tindersticks, The Waiting Room, Arrhythmia ha in comune qualche escursione in territori quasi-jazz, o almeno un certo gusto per l’improvvisazione.
In Arrhythmia, Stuart A. Staples ci offre almeno una grande canzone
Nonostante si componga di soli quattro brani, Arrhythmia non è un EP. Si tratta di canzoni lunghe, fra i cinque e i dieci minuti, che si dilatano a trenta nella conclusiva Music For A Year In Small Paintings. Stuart A. Staples utilizza la sua bella voce grave e suadente in tre episodi: A New Real, Memories Of Love e Step In The Grey. Con parsimonia, va detto, perché larga parte delle composizioni è strumentale. Fra queste, è Step In The Grey ad affascinare. Una di quelle canzoni da Tindesticks / Stuart A. Staples in stato di grazia, imperdibile per i fan della band inglese.
Altrove, Arrhythmia gioca con atmosfere rarefatte
Oltre metà di Arrhythmia è affidata a un lunghissimo strumentale, la già citata Music For A Year In Small Paintings. Qui Stuart A. Staples si esercita con una musica che sembra esser fatta per evocale e/o illustrare immagini. Sappiamo che i Tindersticks hanno dato molto in questo settore, se si pensa alle suggestive colonne sonore per i film della regista francese Claire Denis. La musica di questa sezione si aggira fra jazz, pop e ambient. Sono i ritmi sospesi, spezzati a giustificare l’Arrhythmia del titolo? In attesa di risentire i Tindersticks, magari ai livelli di The Something Rain, ai quali rimanda Step In The Grey, Arrhythmia è comunque una prova interessante della versatilità di Stuart A. Staples.
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