Teho Teardo - Grief Is The Thing With FeathersSpècula - 2019

Teho Teardo e Grief Is The Thing With Feathers di Max Porter.

La fortuna di essere artista. A quanti di noi capita di imbattersi in qualcosa che ci lascia così impressionati da aver voglia di proseguire in qualche modo l’onda emozionale che abbiamo provato realizzando, a nostra volta, una creazione conseguenziale.

Teho Teardo - Grief Is The Thing With Feathers
Spècula – 2019

Teho Teardo, dopo la lettura de “Il dolore è una cosa con le piume” di Max Porter ha avvertito l’urgenza di tradurre il libro in questo qualcosa che ne proseguisse il doloroso messaggio. Una urgenza che si è poi trasformata, dopo aver contattato l’ormai fidato Enda Walsh, drammaturgo irlandese con cui già realizzò le piece teatrali Ballyturk e Arlington, in un testo teatrale con l’attore Cillian Murphy come protagonista, che ha da pochi giorni esordito sulle scene del Barbican (e che, temo, qui in Italia non vedremo mai).

Il rapporto tra testo e musica

Il testo originale di partenza racconta della perdita da parte di uno studioso della moglie. Rimasto solo con i due figli viene visitato da un corvo il quale, rivestendo di volta in volta ruoli diversi (e che, a qualcuno, ricorderà l’imago corvis pasoliniana cannibalizzata in Uccellacci e Uccellini), lentamente conduce quanto rimasto della famiglia a una necessaria pacificazione con il dolore e a un riappropriarsi della necessaria pace interiore per proseguire la propria esistenza.

Teho Teardo - Grief Is The Thing With Feathers

Appare quindi subito chiaro, sin dalle prime note, come la musica di Teardo affondi a piene mani in un conscio dolore, in una consapevole assenza di rassicuranti melodie, in una rappresentazione sonora che sfugge a qualsiasi definizione e a qualsiasi bandiera, in un approccio frantumato e frantumante volto, verso la fine, ad una beata ricomposizione.

I diversi momenti di Grief Is The Thing With Feathers

Teardo, da colto musicista e musicofilo, sa bene quali polisemiche corde toccare. Nei meandri disperati dell’iniziale A Bit About Ghost si è assaliti da un senso di angoscia tangibile. Pochi frammenti di orchestrazione sembrano spiragli di luce lasciati da fori di pallottola ma il chiarore dura poco. In This Is The Story Of How Your Wife Died una voce da banshee assopita intona una nenia accompagnata da un sibilo. Pare di ascoltare la colonna sonora del passaggio nel tunnel ben noto a chi si intende di NDE (Near Death Experience).

Con London Offers Us possible Mothers è l’incedere marziale, prima dolente e poi feroce, a dettare una nuova disciplina, che si tramuta poi in struggente armonia agrodolce. Proseguendo poi con A Demon Who Fed On Grief, un suono di lontanissime campane ci avvicina ad un panorama quasi bucolico che solo verso il finale sfocia in un gelido vento sintetico, puro ambiente per musica questa volta…

Grief Is The Thing With Feathers si avvia alla conclusion pacificatrice

Hop Sniff and Tackle è vicina ad un Kurt Weil contemporaneo. Vederla rappresentata in scena rimane, per adesso, un desiderata lontano. What We May Lose And What We Already Lost è un frammento molecolare che conduce a You Fucked a Dentist. Siamo verso la fine e si comincia a intrasentire (in questo caso…) che qualcosa dal dolore iniziale si sta trasformando in lenita consapevolezza che la vita continua. E infatti con la conclusiva Unfinished Beautiful Everything il tormento si dipana in una apertura operistica pacificatrice. Mentre ancora il suono emesso, immagino, dal fischio del corvo prende congedo dal nucleo rasserenato.

Il percorso di Teho Teardo

Che dire, un lavoro immenso e a cui approcciarsi solo se si è in grado di tenere a freno la propria empatia. Un viatico sonoro tra i più laceranti tra quelli emessi in questi anni dall’artista Teardo. Che sempre più avvicina la sua opera a scenari post classicisti e che, per chi ha avuto l’occasione di vederlo suonare live, lo rende vero e proprio uomosuono, e di questo il mio sentir gli è grato.

Teho Teardo - Grief Is The Thing With Feathers
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Collaboratore per testate storiche (Rockerilla, Rumore, Blow Up) è detestato dai musicisti che recensisce e dai critici che non sono d'accordo con lui e che , invece, i musicisti adorano.

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