di Mauro Carosio
Per troppo tempo Sinead O’Connor ha fatto parlare di sè più per le proprie intemperanze, investiture religiose, richieste di sesso sul web eccetera, che non per le produzioni musicali. Il fantasma di un passato glorioso, il successo planetario di Nothing Compares To You, incombe ancora senza essere più stato ripetuto. Quest’anno, a sorpresa esce con un nuovo album e un nuovo look: parrucca a caschetto nero stile Uma Thurman leggermente imbarazzante. I’m Not Bossy, I’m The Boss è l’ennesimo capitolo di una carriera discontinua che nulla aggiunge e nulla toglie a un probabile talento spesso non espresso. La voce, bella, è rimasta inalterata ma i tredici nuovi brani non sono destinati a lasciare un segno rimarchevole. Anticipato dal singolo Take Me To Church il resto del disco scorre in maniera abbastanza ovvia, in un miscuglio di ballad dal sapore già sentito che oscillano tra atmosfere ora melodiche, a tratti più rock e altre ispirate alla tradizione folk britannica. Unica eccezione il brano di apertura, How About I Be Me, una canzone di facile ascolto e ben costruita che potrebbe lasciare sperare in un futuro più consistente.
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Sinead O’Connor – Take Me To Church