St.-Vincent
St.-Vincent

di Mauro Carosio
Un album contro ogni conformismo sotto tutti i punti di vista, così si presenta il nuovo lavoro di Annie Erin Clark, al secolo St. Vincent, che dopo la collaborazione con David Byrne torna come solista in gran forma. Atmosfere in bilico tra i due “King David” (Bowie e Byrne), una spruzzata di TV On The Radio e una serie di intuizioni geniali fanno di St. Vincent un disco unico, originale e stimolante. Sonorità elettroniche, ritornelli pop e sintetizzatori che governano una sezione ritmica perfetta, per dodici brani inediti che convincono al primo ascolto pubblico e critica. L’artista americana, giunta al quinto album, è pronta a lasciare un autorevole segno nel panorama della musica contemporanea mondiale, avendo trovato definitivamente una strada personale e singolare. L’album in questione è anticipato da due singoli di tutto rispetto: Birth In Reverse e Digital Witness, quest’ultimo corredato da un video eccezionale. Il resto scorre senza cedimenti, ogni traccia è incalzata da un ritmo che non lascia tregua in un’atmosfera piacevolmente ansiogena, vivace e futurista. Siamo solo a marzo: St. Vincent è già tra i dischi dell’anno. Si accettano scommesse.
9/10
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