Stella Diana Alhena

Stella Diana Alhena

Nuove composizioni e una cover per gli Stella Diana d Alhena.

Tornano i napoletani Stella Diana a distanza di un anno e mezzo dal loro ultimo LP, con un’etichetta nuova, quattro composizioni inedite e una cover: questo in sintesi Alhena. Tornano, soprattutto, con un gusto melodico sempre ottimo e uno stile inconfondibile: cantano in italiano ma solo questo ne definisce la nazionalità, perché la loro musica è un pop sognante che rinvia a grandi realtà del panorama internazionale, dai Joy Division ai Ride. La traccia iniziale, Shohet, sorprende con le chitarre riverberate e psichedeliche, la ritmica incalzante e la voce di Dario Torre mixata nel modo giusto, mai troppo in evidenza (un problema con molta produzione italiana) e allo stesso tempo essenziale nella conduzione melodica. Davvero una grande canzone.

 

Si passa poi al mid tempo di Caulfield (di nuovo un brano notevolissimo) e Bill Carson, mentre Mira ha un sobrio incedere post-punk e chitarre fuzz. La cover è la bella Govinda dal fortunato esordio dei Kula Shaker, che rispetto all’originale perde la strumentazione più marcatamente orientaleggante e rafforza il suono delle chitarre, in linea con i gusti e la produzione degli Stella Diana. Insomma Stella Diana – Alhena, lo avrete capito, è un EP perfettamente riuscito per una band che non ha più bisogno di conferme, speriamo vivamente preludio a un LP e a molti concerti.

8/10

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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