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di Marina Montesano

Nobody Wants To Be Here And Nobody Wants To Leave è ormai il quarto disco per i Twilight Sad ed è anche quello che potrebbe proiettarli verso il successo già riscosso da band come i National e gli Intepol, che sembrano i più immediati riferimenti per un gruppo che ha però una sua personalità distinta: a partire dal bell’accento scozzese di James Alexander Graham, uno fra i più simpatici uditi di recente insieme a quelli di James Allan dei Glasvegas e dell’Alec Hardy di Broadchurch. Accento a parte, ci pare che dopo un terzo disco, No One Can Ever Know, dalle tinte industrial e dunque meno immediato, la band sia tornata qui all’accessibilità pop degli esordi. Non che Nobody Wants sia un disco facile e immediato: anzi è cupo, manca di un singolo trascinante, ma allo stesso tempo rimanda a un suono che ha un numero consistente di fan;e infatti, sebbene con qualche eccezione, sta anche riscuotendo giudizi ampiamente positivi. Il nostro si pone a metà strada; difatti, se il disco inizia molto bene con There’s A Girl In The Corner e Last January, strada facendo una certa uniformità (basso e batteria plumbei, le tastiere accanto ai tocchi di chitarra post-punk) sembra prevalere, e le ultime Leave The House e Sometimes I Wished I Could Fall Asleep (be careful what you’re wishing for, verrebbe da commentare) rallentano troppo il disco e lo chiudono meno brillantemente di come si sarebbe potuto sperare.

6,9/10

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The Twilight Sad – There’s A Girl In The Corner

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