Underworld Barbara
Underworld Barbara
 
Tornano gli Underworld: un piacevole “nulla di nuovo”
 

di Mauro Carosio
 
Nonostante nel terzo millennio gli Underworld non si siano fatti notare per meriti particolari (salvo la loro partecipazione alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi londinesi nel 2012), giungono comunque al nono album in studio. Difficile dimenticare un’eredità pesante come quella lasciata negli anni ’90. Il successo di un brano come Born Slippy non è mai più stato replicato e la band gallese, cambiando continuamente formazione, ha cercato di sopravvivere decorosamente senza nella sostanza modificare la cifra stilistica che l’ha resa celebre. Barbara Barbara, We Face A Shining Future è una conferma delle loro intenzioni. Un piacevole mix di techno, trance e trip-synth-pop impregna l’intero lavoro che ha la caratteristica di essere diviso in due parti. La prima più martellante e, se vogliamo, nostalgica, dove chi ha avuto vent’anni nel ’95 di certo si riconoscerà; la seconda decisamente più garbata, vagamente ambient con effetti degni di una qualche colonna sonora cinematografica. Il risultato finale non aggiunge nulla di nuovo a quello che gli Underworld ci hanno proposto negli ultimi tempi e conferma le ottime potenzialità artistiche, pur non arrivando a focalizzare un obiettivo più ambizioso. Due brani degni di nota in ogni caso vanno segnalati: l’irresistibile incipit di I Exhale, ottimo biglietto da visita,  e per non dimenticare i fasti di due decenni fa un pezzo come Low Burn rassicura vecchi e nuovi fan.
 
6,8/10
 
I Exhale
 
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