Il punk in Italia Articolo

Il punk in Italia: dal Sole dell’Avvenire al No Future

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Inizia qui una rubrica in sei parti nella quale Massimo Pirotta ripercorre la storia del punk in Italia. Passando attraverso la politica, la società, la cultura e la scena musicale internazionale.

La preistoria del punk

A-Side. Anni ‘70 in corso. Anni di piombo. Ma il fine intellettuale Roberto “Freak” Antoni ribatte: “No, no, anni di pongo!”. Musica ribelle sì!. Vari emisferi giovanili che si dedicano al modellare socio, politico e culturale. Sempre “Freak”: “Il mondo si divide in due: da una parte ci sono i rocker, dall’altra quelli che se la menano”.

Punk: estetico, attitudinale, sonoro. Dove molto si include e si esclude. Ma chi furono i primi? Richard Hell o i Sex Pistols? Rinomati storici rock non si sono mai accordati. Su una cosa, però, tutti concordano: è una vera e propria rivoluzione musicale e non solo.

“Ti ho incontrato alla Feltrinelli, tu rubavi solo gialli…”. Dall’eskimo al chiodo. Mi reco all’ufficio anagrafe della mia città e chiedo il certificato di nascita del punk. Mi rilasciano il documento. Ma è un falso. Nato nel ’77?

Il punk made in UK

In verità nasce prima. Nel ’77 già cammina con passo svelto e disinvolto. E’ solito avere incontri a/temporali con il pub-rock britannico, la Little Jamaica che se la cerchi la trovi in periferia e parecchio lontano dalla City finanziaria e il power-pop statunitense, più frenetico e meno caramelloso del “dream pop” britannico.

Articolo: Il punk in Italia

 

In U.K. c’è la label Stiff Records. Bussano all’ingresso in tanti: Elvis Costello, Damned, Madness, Nick Lowe, Tempole Tudor.

Michel Pergolani,un italiano a Londra. Osserva con cura quegli individui con creste colorate, col trucco pesante ed in/pelle/ttati. I suoi reportage arrivano in Italia.

Prima del punk, l’America

Ma cosa sono (furono), il passeggiare da gigolò sui marciapiedi di Iggy Pop, il rock’n’roll nigger della Sacerdotessa Patti Smith, il rock operaista degli MC5, il mascara, il tacco alto, la bandiera rossa dietro il palco, il dietro le quinte di Malcolm McLaren, quando salgono sul palco le New York Dolls di David Johansen? Punk!

 

Una “fattoria”, tinta di Velvet e situata nella megalopoli. Location per egocentrici che hanno “conti aperti” sia con l’underground che con il glamour. Qui si ritrovano equilibristi sul lato selvaggio della Grande Mela, una cantante mitteleuropea e dalla voce alla nicotina, suonatori di viola, modelle affascinanti e magre come un chiodo, fotografi Polaroid-dipendenti, gente ossessionata dai filmati in Super 8. C’e un certo Andy con lo sguardo che sembra perennemente assente, lontano dal Paese reale ma che capta tutte le contraddizioni della società dei consumi e dei manufatti seriali. Zuppa in scatola, buona fortuna! Proto-Punk!

Europa, Francia, Italia: tra Metal Urbain e Plastic Bertrand

In Francia, si sfogano i sanguigni Metal Urbain, i più classici Larry’s Martin Factory (quelli di Sweet Mama Fix) e Téléphone (più volte in tour in Italia), i wavers Modern Guy, un insospettabile Plastic Bertrand.

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In Italia, i primi raggruppamenti punk non possono evitare dall’essere influenzati da quel correre veloce, parallelo, quasi gemellato. Così come non possono non tenere conto ed avere a che fare con le diverse anime dei movimenti di piazza e di protesta che attraversano lo Stivale. Il ’75 è l’anno delle incrinature, dei ravvedimenti, è il cambiamento nel cambiamento.

 

Oltre il punk… politica e società in Italia

Tra il ’75 e l’80… Il voto ai diciottenni. L’aborto non è più reato. Non si fabbrica più la Fiat 500. La Rai a due canali: il Tg1 ai democristiani, il Tg2 ai socialisti. Il terremoto in Friuli. L’avanzata del Pci nelle elezioni politiche, la batosta della nuova sinistra che raccoglie pochissimi voti nelle elezioni politiche ’76. La nube tossica con diossina che mette a rischio salute moltissime persone a Seveso e dintorni. Il caso del libro Porci Con Le Ali, che va a ruba ma che viene sequestrato. Bettino Craxi, nuovo segretario del Partito socialista. Meno Mao e Lenin e più Agnes Heller (filosofa ungherese e comunista dissidente). Lo “strano movimento” del ’77. L’eurocomunismo teorizzato da Enrico Berlinguer e lo “strappo” con Mosca. Le Brigate rosse rapiscono e poi uccidono Aldo Moro.

 

La legge Basaglia che prevede la chiusura de manicomi. Sandro Pertini eletto Presidente della Repubblica. Il caso “7 aprile” e gli arresti con gravi accuse di vari esponenti dell’Autonomia operaia. Il rapimento effettuato dall’anonima sequestri di Fabrizio De Andrè e di Dori Ghezzi in Sardegna. L’inizio delle trasmissioni del terzo canale Rai. La strage neofascista alla stazione di Bologna. La Fiat che annuncia il licenziamento di 15mila dipendenti: scioperi ed occupazioni. Ma la “marcia dei 40mila” (impiegati e quadri aziendali) che chiedono la fine delle proteste ha la meglio. Nasce Canale 5. Un terremoto devasta l’Irpinia.

Continua…


  1. Il punk in Italia – Dal Sole dell’Avvenire al No Future
  2. Il punk in Italia – 1975: controcultura e prove di sinistra “combat”
  3. Il punk in Italia – 1976: il punk in Italia significa Re Nudo
  4. Il punk in Italia – 1977: esplode il Punk, ma non in Italia
  5. Il punk in Italia – I primi punk italiani
  6. Il punk in Italia – 1978 e oltre: anche in Italia il punk è già “post”

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Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e da anni si occupa di controculture in diversi ambiti ed è organizzatore di eventi interdisciplinari. Nel 1994 è stato produttore artistico del disco "I Disertori. Omaggio a Ivano Fossati". Fa parte delle giurie nazionali di alcuni festival e rassegne musicali italiane. Ha pubblicato i libri "Bloom Sviluppi Incontrollati" (Vololibero, 2012) e "Le radici del glicine. Storia di una casa occupata" (Agenzia X, 2017).

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