La classifica jazz
a cura di Danilo Di Termini
Quelli che siete in procinto di leggere non sono i dieci migliori dischi di jazz di questo tribolato 2021: molto più semplicemente sono quelli che, al momento in cui sono stato gentilmente costretto a redarre l’elenco, mi sono tornati in mente. Certo, evidentemente sono loro ad aver lasciato il segno nella mia incoerente memoria; ma per amor di precisione devo ribadire di non aver sentito tutto quello che è uscito (e come sarebbe possibile? Ormai la produzione è inversamente proporzionale alle vendite e, temo, agli ascolti); di aver dimenticato chissà quanti dischi, solo perché magari sono stati pubblicati nei primi mesi dell’anno. E magari di aver incluso qualcuno solo per fare lo strano e distinguermi. Comunque il risultato è questo: non fatevi impressionare dai primi tre nomi in classifica che hanno rispettivamente 81 (Sanders), 95 (Coltrane) e 83 (Lloyd) anni. Con l’aggravante che il più anziano tra loro ci ha lasciato nel lontanissimo 1967 e quel Live in Seattle di due anni prima è tornato dal passato per ricordarci quanto sia ormai indistinto e a-storico l’universo nel quale galleggiano i nostri riferimenti musicali. Ma il jazz non è cosa da vecchi: lo dimostra l’effervescente scena di Chicago da cui arrivano gli Irreversibile Entanglements, quella di Londra con una miriade di proposte che sono rimaste fuori dai primi dieci, ma proprio di poco. E anche quella italiana, rappresentata dal tentativo (riuscitissimo) di Costanza Alegiani di coniugare le origini del folk statunitense con i suoni afroamericani. Insomma, anche nel vecchio caro jazz, c’è ancora tanta bella musica da scoprire.
- Floating Points, Pharoah Sanders, London Symphony Orchestra – Promises
- John Coltrane – A Love Supreme Live in Seattle
- Charles Lloyd & The Marvels – Tone Poem
- Bheki Mseleku – Beyond the Stars
- Irreversibile Entanglements – Open the Gates
- Esperanza Spalding – Songwrights Apothecary Lab
- Arturo O’Farrill – …dreaming in lions…
- Costanza Alegiani – Folkways
- Jim Snidero – Live At The Deer Head Inn
- James Brandon Lewis – Code of Being