La classifica non-western music
Per chi scrive il 2022 è stato un anno molto positivo e ricco di ottimi dischi provenienti da Paesi non strettamente legati ai canoni della musica occidentale. È stata un’annata che ha visto emergere artisti già affermati e con pochi esordi davvero notevoli, infatti innanzitutto abbiamo avuto tre splendide conferme: gli sloveni Şirom, che hanno realizzato un vero capolavoro col loro ultimo disco, la turca Gaye Su Akyol autrice di un’opera di fiammeggiante pop anatolico, e gli Imarhan capofila della seconda generazione di blues rock del deserto che ormai hanno raggiunto per qualità i loro fratelli maggiori Tinariwen e Tamikrest. Spazio in classifica anche alle commistioni fra ritmi afro e indie rock di Congotronics International, alle suggestive sperimentazioni della coreana Park Jiha e dell’italiano MeVsMyself, agli innamorati del folk psichedelico turco Derya Yildirim & Grup Şimşek, ma ottime prove hanno dato anche musicisti di lungo corso come la beninese Angélique Kidjo, i marocchini Master Musicians of Jaujouka e il maliano Vieux Farka Touré che insieme ai texani Khruangbin ha omaggiato il padre Ali Farka Touré. (Ignazio Gulotta)
- Şirom – The Liquified Throne of Semplicity
- Gaye Su Akyol – Anadolu Ejderi
- Imarhan – Aboogi
- Congotronics International – Where’s the One?
- Park Jiha – The Gleam
- Derya Yildirim & Grup Şimşek – Dost 2
- Vieux Farka Touré & Khruangbin – Ali
- The Master Musicians of Jaujouka – Dancing Under the Moon
- Angélique Kidjo & Ibrahim Maalouf – Queen of Sheba
- MeVsMyself – Aiòn