Kris Kristofferson

Un saluto a Kris Kristofferson, musicista e attore.

Se si parla di Kris Kristofferson, scomparso il 28 settembre all’età di 88 anni, associare musica e cinema è quasi inevitabile. E non solo perché si tratta di un personaggio che fu in parallelo cantautore e attore con esiti ragguardevoli in entrambe le carriere.

C’è un film di John Huston, Città amara, che è la storia triste di pugili senza grande talento in un posto senza futuro e che si apre sulle note di Help Me Make Through The Night di Kris Kristofferson; “Ieri se ne è andato/ e domani non è ancora in vista/ Ed è triste essere soli/ Aiutami ad arrivare alla fine della notte”. Poi c’è un film più famoso, Taxi Driver di Martin Scorsese. In una scena Betsy/ Cybill Shepherd dice a Travis Bickle/ Robert De Niro che lui la fa pensare a un personaggio della canzone The Pilgrim/Chapter 33 di Kris Kristofferson: “Guardalo mezzo morto sul marciapiede/ Con il giubbotto e i jeans/ Indossando le disgrazie di ieri come un sorriso”.

Ecco, in queste due citazioni cinematografiche c’è l’essenza del Kristofferson musicista country amato anche dal pubblico rock, la sua capacità di raccontare storie piene di umanità che sono piccoli film con inquadratura pressoché fissa sul protagonista, sul suo viso, i suoi pensieri, la sua storia (come fa Scorsese proprio in Taxi Driver). Questo epos di una quotidianità vagamente disadattata oppure fuori dagli schemi ha il suo esito più noto in Me And Bobby McGee, resa immortale da Janis Joplin: “Libertà è solo un’altra parola per non aver più niente da perdere/ Niente ed è tutto quello che Bobby mi ha lasciato”.

Sono parole cantate con voce profonda e in modo quasi laconico con rari, ma efficaci, momenti di pathos e l’esito finale non è lontano dai modi asciutti del Kristofferson attore, non tanto nel celebre È nata una stella con Barbra Streisand, quanto piuttosto in Convoy, Pat Garrett & Billy The Kid (entrambi di Sam Peckinpah), Alice non abita più qui (Martin Scorsese), I cancelli del cielo (Michael Cimino).

Le canzoni e la vita di Kris Kristofferson: un legame fondamentale

Forse il miglior modo per ricordare l’artista nativo di Brownsville, Texas potrebbe essere  (ri)ascoltare i suoi primi due dischi – Kristofferson (*)  e The Silver Tongued Devil And I,  dove si trovano tutti i pezzi fin qui menzionati – e  tramite questi  ripercorrere la vita di un uomo che non è stato solo musicista e attore (e già basterebbe), ma anche infinite altre cose: insegnante di letteratura inglese, elicotterista che atterra sul giardino della casa del futuro amico e compagno di musica Johnny Cash, militare di carriera che abbandona l’uniforme con gran disappunto dei genitori,  portiere di notte (uomo delle pulizie secondo altre fonti) in uno studio di registrazione di Nashville, figura  politica radical in un mondo tendenzialmente conservatore come quello del country, sex -symbol dagli occhi azzurro-grigi che ancora scintillavano fra le rughe degli anni recenti.

Una vita con dentro cento vite e la sensazione che ci fosse sempre un po’ di autobiografia (i problemi con Jack Daniels e tequila, ad esempio) nelle canzoni più belle. E che forse per questo erano così belle. Dalla memoria risalgono anche pensieri un po’ tristi: Kris Kristofferson che come epigrafe sulla sua tomba vorrebbe l’incipit di Bird On A Wire di Leonard Cohen (“Come un uccello su un filo, come un ubriaco in un coro di mezzanotte/ Ho cercato a modo mio di essere libero) oppure che, in un documentario, ricorda  Johnny Cash senza riuscire a trattenere la commozione. Di sicuro Leonard e Johnny lo stavano aspettando ai cancelli del cielo, adesso Kris è arrivato.

(*) poi ristampato come Me And Bobby McGee

 

 

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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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