simona broken english

 simona broken english

Ritorna la nostra Simona per rispondere a una ‘groupie’ ancora piuttosto vivace e celebrare un artista di cui si riparla a ogni Festival di Sanremo. 

Cara Simona,
Quanti grandi musicisti sono morti in questi ultimi tempi! Sono una rock fan non più giovanissima – ma che si dà ancora da fare, eh eh – e ti dico che sia con Paul Kantner dei Jefferson (stava con Grace Slick il furbacchione…) sia con Glenn Frey degli Eagles sarei andata a letto volentieri ai bei tempi. E anche Lemmy, una passatina per un po’ di wild side, perché no? Certo ci sarà stato tanto maschilismo negli anni ’70 rock, però quanto si divertivano le groupies! A proposito, Simona, sai che c’era una groupie che faceva i calchi in gesso dei ‘membri virili’ delle rockstar? Tutti a dire che era una cosa volgare e stupida; a me sembra solo divertente e, a suo modo, artistica. Eh, sto divagando e vengo alla domanda. Ma tu chi ti saresti fatta dei grandi della musica? Sarei proprio curiosa di saperlo
Tua
Cinzia Roller Caster

httpv://www.youtube.com/watch?v=FhH3mRkKDX8

 Glenn Frey e tante fans…

Cara Cinzia Roller Caster,
È vero, il lutto per la morte di una celebrità assume dimensioni planetarie. È come se morisse il nostro parente più figo, quello che non abbiamo mai avuto. Proviamo dolore autentico, genuino.
Ed è davvero straordinario che in un tale momento di dolore collettivo tu pensi ai calchi dei peni delle rockstar. Davvero, Cinzia, wow, questo può significare solo che sei una grandissima zoccola, e come tale meriteresti un posto al sole fra le star, altro che star qui a menarsela. Ed è altresì carino da parte tua voler coinvolgere anche me in questo tuo finto annuario delle star scopabili. Davvero, grazie di cuore tesoro.
Io però non mi diverto mai. E di fare la groupie proprio non m’è mai passato per la capoccia. Voglio dire, Cinzia, ma tu davvero avresti avuto la pazienza, la costanza e lo stomaco di aspettare dietro le quinte una band sfatta, strafatta e puzzolente? Io no.
Volendoli passare in rassegna tutti, ti assicuro che fatico a trovarne uno scopabile.
Jagger appartiene a quella categoria di uomini con la testa grande e il corpo stretto che mi ha sempre angosciato.
Jim Morrison aveva gli occhi troppo piccoli e ravvicinati, e questo mia cara è sintomo di stranezza mentale.
Keith Richards mi ha sempre fatto tenerezza e spesso mi sono domandata: avrebbe scritto canzoni così belle, se fosse stato figlio di un dentista?
Non ne ho le prove, ma sono convinta che Hendrix puzzasse come un caprone in pieno sole.
Forse avrei speso qualche buon quarto d’ora pensando se seguire i Led Zeppelin o meno, perché Robert Plant, per carità, fascino ne aveva da vendere. Ma può una ragazza accettare di essere meno importante di un flacone di balsamo Splend’Or? Non io.
Di mangiatori di ratti e pipistrelli non ho mai sentito la mancanza, tanto meno di cantautori tisici e dubbi portatori di messaggi di pace che a concedere un bis non si sprecavano. Ma di uomini, uomini veri intendo, ce n’era qualcuno?

Luigi Tenco
Ecco cara Cinzia, io qui mi confesso, e sarò breve.
L’unico scopabile nel mio elenco era quel figo di Luigi Tenco. Con quegli occhi a cassetto di comò, quella bocca carnosa, quell’inquietudine tipica di chi è nato bastardo, lui, Luigi Tenco, era l’uomo per me.
Certo, non era una rockstar, ma è pur sempre morto in un albergo. E con la camicia bianca inamidata… altro che frange e inguini costretti e sudaticci.
Quella notte di febbraio del ’67 io ci sarei stata. L’avrei aspettato fuori dal casinò e l’avrei seguito fino alla dependance del Savoy e sì, Gigi, sì, ti saresti incazzato, ma io avrei riso e avrei fatto la pazza e ti sarei saltata in groppa per fare cavallino e tu dai, mollami, sei come loro, ma io non ero come loro, io ero speciale Gigi e dopo aver fatto un po’ la scema e non aver rimediato che qualche spintone mi sarei buttata ai tuoi piedi e ti avrei cinto le gambe e ti avrei detto vedrai Gigi, vedrai, vedrai che cambierà, non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà
Vedrai Gigi, e butta via quella pistola che sì, fa tanto rockstar ma guarda che siamo a Sanremo, mica al Chateau-Marmont… dai Gigi, tirati su che andiamo a mangiare la farinata a Bordighera e poi, poi ce ne andiamo a Bussana, tu scrivi canzoni e io ti pettino un po’… sì lo so che questa non è certo la vita che hai sognato un giorno per noi Gigi, ma sempre meglio di una palata in faccia, o di un proiettile in testa.
Ecco, cara piccola zoccola d’una Cinzia Roller Caster, la verità è che sarei stata una pessima groupie. Che vuoi, c’ho il cuore debole, più che la carne fragile.
E allora vaffanculo e vive le rock

httpv://www.youtube.com/watch?v=RpRI5NihGPU

Luigi Tenco – Vedrai vedrai

httpv://www.youtube.com/watch?v=-MyXyXTl3g0

Francesco De Gregori – Festival 

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