di Francesca Bassani
Descrivere l’emozione nell’entrare alla O2 Arena quando sai che da lì a poco ti aspetta LO spettacolo più sbalorditivo della tua vita è molto difficile. Ci si può provare, anche a parlare di ciò che è stato lo show, ma la paura di tralasciare parti e dettagli importanti è tanta.
Bando alle ciance: migliaia di posti a sedere, un palco enorme con tre maxischermi (uno centrale più grande, due laterali), colori sfavillanti e disegni in perfetto stile Monty Python.
Eccoli sul palco. Ovazione. Cinque attempati signori che hanno fatto la storia della comicità (per ora riduciamoci a questo termine) anglosassone, esportandola in tutto il mondo. Cinque attori che lasciano traspirare la propria gioia di essere ancora su di un palco a divertirsi insieme, lanciandosi occhiate d’intesa senza riuscire, talvolta, a trattenere una risata imprevista.
Un’opera perfetta: una sorta di musical con bravissimi ballerini (non i Pythons, tranquilli!) e una serie di musiche (nuove e vecchie) riarrangiate ed egregiamente eseguite, a partire dal medley d’inizio. Peccato che al balletto che faceva preannunciare un ingresso trionfale del Ministry of Silly Walks, non sia effettivamente seguita la camminata inconfondibile di John Cleese (d’altra parte, meglio evitare di rompersi un ginocchio sul palco per “fare lo scemo” a 70 anni). Un susseguirsi di numeri leggendari live (dal Lumberjack allo Spam, dal Dead Parrot all’Argument Clinic fino alla Spanish Inquisition… ebbene sì, nessuno se l’aspettava!) di proiezioni di spezzoni in cui era protagonista Graham Chapman (il sesto Python, scomparso nel 1989) e a frammenti epocali come la partita di calcio fra filosofi greci e filosofi tedeschi (una fra le cose che amo di più. Era pur sempre come vederselo su Youtube ma, fidatevi, lì faceva ben altro effetto!) e di sketch nuovi (Terry Gilliam nel suo Facebook l’aveva preannunciato che Papa Francesco era una grande fonte d’ispirazione per nuove gag).
Eric Idle a fine spettacolo torna sul palco imbracciando una chitarra, seguito da Terry Gilliam, Michael Palin, John Cleese e Terry Jones. Insieme all’Arena intera – ormai in piedi e con un nodo in gola – iniziano a cantare Always Look On The Bright Side Of Life. Niente di più azzeccato per chiudere in bellezza e lasciarci tornare ognuno alla propria vita, un po’ più fortunati e un filo più consapevoli dell’evento al quale si era appena assistito.
PS: Notare poi che la metropolitana londinese riesce a “smaltire” migliaia di persone in pochissimi minuti, è stato strabiliante: l’evento nell’evento!
httpv://www.youtube.com/watch?v=jLKD0Ve8AFw
Monty Python Live (Mostly) – Spanish Inquisition