Un tour comune per due giovani band: English Teacher + Sprints
Serata sold-out in uno dei locali più gradevoli di Parigi, il Point Éphémère, per due giovanissime band: English Teacher + Sprints, impegnate insieme in un tour europeo. Gli English Teacher sono composti dalla cantante (ma anche chitarrista) Lily Fontaine, dal chitarrista Lewis Whiting, dal batterista Douglas Frost e dal bassista Nicholas Eden e vengono da Leeds. Il loro primo LP, This Could be Texas, uscirà il 12 aprile prossimo, ma fra 2022 e 23 hanno pubblicato una manciata di canzoni.
Aprono gli English Teacher
Sono loro ad aprire la serata con una sala già piena, inizialmente un po’ impacciati, poi più sciolti e a loro agio dinanzi a un pubblico che apprezza il loro indie-rock ibrido, fra brit-pop (echi degli Smiths) e post-punk, ma con momenti più pacati e lirici. Lily ha una bella voce e almeno alcune fra le canzoni colpiscono. Bella la conclusione a partire dall’inedita You Blister My Paint, che come spiega Lily prende il titolo da una canzone inesistente menzionata in Arancia Meccanica, ma che ora grazie a loro esiste (in realtà ci avevano già pensato gli Screeching Weasel, senza contare l’adattamento teatrale del romanzo di Anthony Burgess, A Clockwork Orange: A Play With Music, del 1987), seguita dai pezzi migliori della band, in particolare da Nearly Daffodils, nominata dalla rivista Time fra le dieci migliori canzoni del 2023, che anche dal vivo rende benissimo.
Gli Sprints presentano live il loro primo LP, Letter To Self
Salutati gli English Teacher, è la volta degli Sprints, che hanno illuminato l’inizio del 2024 col loro bellissimo Letter To Self. È evidente che il pubblico è lì per loro e, nonostante la media dell’età dei presenti sia ben più alta di quella dei componenti delle due band (segno che il rock è ormai un paese per vecchi?), omaggerà gli Sprints scatenando un bel pogo per buona parte del concerto.
Karla Chubb!
La band di Dublino ha nella cantante Karla Chubb un punto di forza fuori dal comune, non solo per la voce potente, ma anche per la presenza scenica. Diciamo che pur senza pose da rock star (alla fine del concerto è fuori fra il pubblico che esce) ha una personalità notevole per una band in fondo così giovane.
Bravi tutti, comunque, con il bassista Sam McCann a condividere con Karla la comunicazione con il pubblico, mentre il chitarrista Colm O’Reilly e il batterista Jack Callan sono più silenziosi. Tra i quattro è evidente un grande affiatamento che consente loro di scatenare la stessa carica esplosiva di Letter To Self (A Wreck, Up and Comer, Literary Mind le mie preferite), suonato praticamente per intero insieme a tre brani dal precedente EP A Modern Job, inclusa la bella Delia Smith e la conclusione con Little Fix, quando il chitarrista di English Teacher prende la chitarra di Karla, e lei scende a cantare e pogare con il pubblico.
Per ora non sono previste date italiane, ma credo che almeno gli Sprints le aggiungeranno. Vi raccomando di non mancarle.