Grizzly Bear all’Olympia (Parigi), il 16 ottobre 2017.
Con un nuovo disco fresco di pubblicazione all’attivo, Painted Ruins, i Grizzly Bear hanno fatto tappa a Parigi lo scorso 16 ottobre in chiusura di un breve tour europeo. Si è trattato, infatti, solo di una manciata di date, distribuite fra Regno Unito, Belgio e Irlanda e infine Parigi, fatto che ci ha fatto apprezzare ancora di più un’esibizione decisamente di grande livello.
Opening act di grande livello, con i finlandesi Liima
Come opening act, il gruppo americano, capitanato da Ed Droste e Daniel Rossen, ha scelto di avvalersi della performance dei finlandesi Liima, band che si colloca all’intersezione fra world music, synth-rock e sonorità minimaliste. La loro esibizione è stata accolta con estremo interesse dalla sala, insolitamente per Parigi già gremita prima delle 8. Il pubblico presente, ha dimostrato in grande maggioranza, di conoscere e apprezzare la musica proposta dalla band, prossima alla pubblicazione di un nuovo lavoro dal titolo 1982, con la titletrack svelata proprio in quest’occasione in anteprima. Fra le altre tracce proposte, People like You, sempre dal nuovo lavoro 1982 e Amerika, vecchio brano per una band di cui torneremo presto a parlare.
Terminato l’opening act con i Liima, è il turno dei Grizzly Bear. Scenografia teatrale e barocca, che ben si addice alle sonorità della band. Due sipari bianchi creano come un effetto teatrale, in una scena altrimenti molto sobria.
Brani vecchi e nuovi per una scaletta intensa ed emozionante
Le danze si aprono sulle note di Four Cypresses dal nuovo album e fanno seguito, sempre da Painted Ruins, Losing all Senses e la meravigliosa Cut-Out, probabilmente una delle canzoni migliori che la band abbia scritto. E la sequenza è davvero da togliere il fiato perché subito dopo abbiamo la fortuna di ascoltare una versione sublime di Yet Again.
Morning Sound, primo singolo estratto dal nuovo album, arriva a metà scaletta.
Ed Droste e Daniel Rossen si alternano alla voce, e il loro connubio si conferma particolarmente felice, in questa occasione, come per tutto il resto del concerto. Bella anche Glass Hillside, sempre estratta dall’ultimo lavoro, con Droste alla voce, Rossen alla chitarra. Le fanno seguito due brani collaudati e datati come Two Weeks e One on a Neck, One on a Spit.
Sempre dall’album Yellow House del 2007, Knife arriva giusto prima della recente Three Rings, dalle sonorità sognanti e stranianti, che live acquista uno spessore anche maggiore, grazie ad un arrangiamento perfetto. Ultima canzone in setlist prima degli encore, While You Wait for Others.
Una breve pausa e rieccoli in grande forma, i quattro Grizzly Bear, sul palco per altre due tracce. Shift, interpretata da un Ed Droste ispiratissimo, e magnificamente eseguita dalla band, e in chiusura, da Shields, Sun in Your Eyes. La chiusura perfetta per un concerto intenso e ricco di emozioni. Non ci aspettavamo niente di meno da una delle band migliori di questo ricco, in senso musicale, 2017.
https://www.youtube.com/watch?v=LGxdjOgZF1k