Concerto: Hugo Race Fatalists @ Circolo Arci Il Progresso

Concerto: Hugo Race Fatalists @ Circolo Arci Il Progresso

A circa quattro anni dall’ultimo disco (due se si conta l’EP pubblicato nel 2014) Hugo Race e i suoi Fatalists sono approdati al Circolo Arci Il Progresso di Firenze. Quasi al termine di un tour di un mese che li ha portati a suonare in diversi paesi dell’Europa centro-orientale (Germania, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Ucraina),

Hugo Race e i Fatalists rendono omaggio a Leonard Cohen

Il pezzo forte del concerto sono stati i brani dell’ultimo, bellissimo, album 24 Hours to Nowhere pubblicato pochi mesi fa. E non poteva essere altrimenti. Ma non sono mancati brani dai dischi precedenti. E non sono mancati neppure due omaggi a Leonard Cohen. Sicuramente attesi da un pubblico che già conosceva abbondantemente “radici” e gusti dei musicisti sulla scena. Ma forse pochi si aspettavano che il brano di apertura fosse proprio quella You Want it Darker eponima dell’ultimo lavoro del grande canadese.

Fra i quattro lavori a firma Hugo Race Fatalists, 24 Hours to Nowhere è sicuramente a livello compositivo – sia nei testi sia nella musica – quello in cui la mano dell’australiano risalta maggiormente e in cui gli altri membri sono stati meno coinvolti nel momento progettuale. Inoltre, i quattro non suonavano insieme dal vivo da quasi tre anni. Con queste premesse era lecito anche nutrire qualche timore di assistere ad una esibizione che mostrasse qualche segno di “ruggine”. O almeno che fosse bisognosa di un periodo di rodaggio non brevissimo.

Questi timori sono stati però fugati fino dalle primissime battute. Hugo e Antonio Gramentieri, il chitarrista e leader dei Sacri Cuori, sono quasi una entità unica. Cementata da ormai centinaia di esibizioni anche in duo e si intendono spesso senza neanche bisogno di guardarsi. Diego Sapignoli, che nei Fatalists è forse meno “percussionista” e più “batterista”. Riesce comunque a mantenere la ricerca di un “suono” che è tutto suo. Oltre ad essere come al solito di una affidabilità assoluta. Francesco Giampaoli per l’occasione ha abbandonato il suo fido basso Mustang per un Fender Coronado dal suono particolare, che ha inizialmente un po’ spiazzato l’uditorio, finendo però col conquistarlo definitivamente.

Il Circolo Arci il Progresso all’altezza di una band di qualità

In un gruppo che, anche e soprattutto nelle esibizioni live, fa della ricerca della qualità e particolarità del suono una delle componenti fondamentali della sua cifra stilistica il lavoro dei fonici acquista una importanza centrale. E bisogna dire che anche da questo punto di vista il concerto è stato più che soddisfacente. Pur non essendo facile stare sempre dietro alle “profondità” della voce di Hugo. In conclusione, un gran bel concerto che ha confermato ancora una volta la maturità e profondità di Hugo Race come musicista e songwriter. Nonché il suo notevolissimo carisma di interprete.

Quanto ai Sacri Cuori, oltre a confermarsi musicisti di gran classe, hanno ribadito ancora una volta la loro capacità di mettersi a totale servizio di altri musicisti. Riuscendo però a mantenere una loro personalissima e riconoscibilissima cifra stilistica. È un piacere supplementare – e un segno di speranza per i destini della musica dal vivo – che concerti di questo genere e di questo spessore si possano ancora ascoltare anche in locali relativamente piccoli e di nicchia, ma volti a una programmazione appassionata e di qualità.

print

“Giovane” ultrasessantenne, ha ascoltato e ascolta un po' di tutto: dalla polifonia medievale all'heavy metal passando per molto jazz, col risultato di non intendersi di nulla! Ultimamente si dedica soprattutto alla scoperta di talenti relativamente misconosciuti.

Lascia un commento!

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.