The Divine Comedy - Office Politics RecensioneDivine Comedy Records - 2019

The Divine Comedy @ La Rambleta – Valencia, 3 novembre 2019

The Divine Comedy @ La Rambleta

Ho sempre pensato che gli Dei del pop abbiano elargito con una certa parsimonia i propri doni più preziosi: in cima al mio personale olimpo figurano i Beatles, of course, i fratelli Davies, Alex Chilton, Elvis Costello e pochissimi altri.
Potrei dibattere sull’argomento per interi giorni, persino con chi ritiene – che il Signore lo perdoni – che gli XTC non siano stati il più grande gruppo pop dell’universo mondo. Sta di fatto che nel terzo millennio ho creduto di
riconoscere le stimmate della santità solo nella figura di Neil Hannon e nei suoi Divine Comedy, autori di  alcuni album imprescindibili (da avere almeno Absent Friends, Victory for the Comic Muse e Bang Goes the Knighthood) per chiunque ami scartare le più dolci caramelle pop, ad alto contenuto di glucosio ed arrangiamenti per archi.

The Divine Comedy in tournée per presentare Office Politics

Le date europee di quest’autunno non hanno toccato l’Italia, ma svariate località spagnole. Abbiamo quindi scelto una città mai visitata in precedenza, Valencia, che si è rivelata un piccolo gioiello: un centro storico delizioso, le ardite opere dell’archistar Calatrava e uno spettacolare parco pubblico di otto chilometri ricavato deviando fuori città – dopo una serie di disastrose inondazioni – il letto del fiume Turia (una lezione molto attuale).
I Divine Comedy si esibivano invece alla Rambleta, un freddo cubo di cemento situato in periferia ma dotato di tutti i confort e, ça va sans dire, di un’acustica perfetta. Il tour è quello che segue l’uscita dell’ultimo album, Office Politics, sorta di concept sulla vita di un impiegato, e relativa alienazione: disco che ha suscitato reazioni contrastanti, anche dentro di me: lo trovo geniale o irritante (almeno in alcuni suoi pezzi) a seconda del momento e dell’umore.

Il repertorio di The Divine Comedy fra vecchio e nuovo

Accoglienza del teatro (esaurito) calorosissima, ed inizio affidato quasi completamente ai pezzi del nuovo album che dal vivo crescono, e molto. Fa eccezione  The Synthesiser Service Centre Super Summer Sale, che continuo a trovare fastidiosa. Una citazione particolare la merita Norman and Norma, semplicemente la pop song del 2019 da sentire.  In mezzo ai nuovi brani, la band infila qualche composizione più datata che ha ormai acquisito la statura del
classico (To The Rescue, che meraviglia ….).
Ma, è inutile negarlo, il concerto prende il volo con i brani che la folla attendeva con ansia: At the Indie Disco, National Express, A Lady of a Certain Age (da ripescare l’azzeccatissima cover che ne hanno fatto i Baustelle, Signora ricca di una certa età)  e soprattutto una straordinariamente intensa Absent Friends. Alla fine l’entusiasmo è alle stelle e Neil ci proclama ufficialmente la migliore audience di tutto il tour.
Finale in gloria con l’ultimo bis affidato ad una versione a cappella di Tonight We Fly, che ci davvero volare verso le sfere celesti. Si chiameranno pure Divine Comedy, ma io ho visto solo il Paradiso.
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Gabriele Sclafani ha contratto il virus del rock ascoltando Senses Working Overtime degli XTC quando aveva 16 anni. Da allora la musica ha costituito un aspetto fondamentale del suo percorso di maturazione, peraltro lento e non ancora conclusosi.

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