The Miseducation Of Lauryn Hill 20th Anniversary Tour

The Miseducation Of Lauryn Hill 20th Anniversary Tour, AccorHotels Arena, Parigi, 20/21 novembre 2018.

The Miseducation Of Lauryn Hill 20th Anniversary Tour

Due date per ventimila posti ciascuna sold out in poco tempo. Non male per un’artista che ha pubblicato un disco fondamentale, The Miseducation Of Lauryn Hill, appunto vent’anni fa, e poi sparita dal mercato discografico. Non dalle scene, però, dal momento che si è esibita in tour molte volte, accompagnata da polemiche su cancellazioni, ritardi, interpretazioni insoddisfacenti. Accompagnata anche da molti problemi personali. Eppure, l’AccorHotels Arena è gremita, per giunta di un pubblico in larga parte giovane, che doveva avere pochi anni al tempo dell’uscita del disco. Segno di un disco che ha lasciato il segno, su questo è difficile eccepire.

The Miseducation Of Lauryn Hill: un titolo premonitore

La cattiva fama di Lauryn Hill non sarà smentita il 20. Un paio di band sconosciute prendono il palco a partire dalle 19.30, poi sale un comico … e intanto il tempo passa, il pubblico si innervosisce. Arrivano le 22, cominciano a salire i fischi, mentre una dj intrattiene come meglio può. Le luci si spengono soltanto oltre le 22.40: a questo punto qualcuno è già andato via. È dura soprattutto per quelli in piedi già da tre ore, a volte tante di più. Difatti, Lauryn Hill non è accolta al meglio: alcuni applaudono, ma molti fischiano.

The Miseducation Of Lauryn Hill 20th Anniversary Tour

Le canzoni migliori di Lauryn Hill

Partono alcuni classici: Lost Ones, Everything Is Everything, Ex-Factor, mentre alle spalle video vecchi e nuovi si inseguono. La band è notevole, gli arrangiamenti molto distanti dagli originali. C’è un feeling più da jazz band che non da pop band. Però, i concerti vivono di equilibri delicati. Lauryn Hill è nervosa, ma il pubblico lo è molto di più, e con buone ragioni. Bisogna tener presente che a Parigi (e in larga parte d’Europa, mi risulta) i concerti cominciano puntuali. Si arriva a Do-Woop, che infiamma e lascia sperare bene, ma sono già le 23.30: improvvisamente le luci si accendono e la corrente viene tagliata. I musicisti vanno via, lei prova a restare, scende a salutare le prime file, ma la gente sfolla fra selve di fischi e urla. Nove canzoni per 40 minuti sono veramente un bilancio ridicolo, se si pensa che qui i biglietti stanno fra i quasi 60 e i 100 euro.

Un concerto differente

Il giorno dopo, i giornali riportano il fiasco e i social si infiammano con richieste di rimborsi e improperi vari. Appare online un messaggio di scuse che rinvia a improbabili guai tecnici, ma che lascia ben sperare per la seconda serata. Lauryn Hill anticipa infatti alle 22 e mette in scena un concerto entusiasmante. Le lamentele per gli arrangiamenti poco riconoscibili non hanno senso: vero che la foga a volte rischia di far perdere il filo, ma inietta nuova vita in brani sentiti tante volte. È il caso di una formidabile When It Hurts So Bad, con i fiati iniziali davvero ispirati nel sottolineare i testi. Lauryn Hill è ancora straordinaria come cantante e come rapper, passando con naturalezza dall’uno all’altro registro. Anche stasera alle 23.30 è coprifuoco mentre lei starebbe ancora sul palco, intona a cappella Ready Or Not e Fu-Gee-La, dal repertorio dei Fugees, che avremmo sentito volentieri come si deve. Peccato. E poi si commuove e piange mentre canta To Zion, porta sul palco tre dei sei figli, insomma è un’altra rispetto alla sera precedente. E lo sono anche pubblico e concerto.

The Miseducation Of Lauryn Hill 20th Anniversary Tour

Se si potesse fare la media fra le due prestazioni, prenderebbe comunque la sufficienza: ma non funziona così. E quando la prima sera a un certo punto parla delle molte lotte che ha dovuto sostenere nella sua vita, non posso fare a meno di pensare che la più dura è quella contro se stessa.

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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