Il debutto on the road degli Alabama Shakes.
Tre anni fa mi trovavo quasi al termine di un viaggio di oltre 400 km, in auto. Poi, sorpresa: strada interrotta e ancora 200 km di deviazioni per arrivare alla meta. Avevo diversi dischi nuovi, fra i quali Boys & Girls, l’esordio degli Alabama Shakes, ancora da aprire e ascoltare. Così a un certo punto mi sono decisa e penso di averlo fatto andare nel lettore almeno per tre volte: la strada davanti, il mare da un lato, e quella musica che univa southern rock, blues, soul, con la voce di Brittany Howard a condurre il tutto. Niente di originale, per carità, ma talmente ben riuscito che alla fine quasi quasi mi dispiaceva essere arrivata.
Alabama Shakes – Sound & Color
Hanno impiegato tre anni per tornare con il recente Alabama Shakes – Sound & Color. Segno di qualche preoccupazione seguita all’esordio fortunatissimo; però musicalmente non molto è cambiato, o almeno così sembra ascoltando l’apertura (dopo l’atmosferica title track) funky di Don’t Wanna Fight. Bellissima canzone e già una delle migliori del catalogo degli Alabama Shakes. Poi però le atmosfere si calmano e la band sembra cercare un approccio meno immediato alla canzone, anche se il citazionismo abbonda e Janes Joplin o Otis Redding vengono continuamente alla mente. Citano anche se stessi, perché la ballata Gimme All Your Love ricorda Heartbreaker dal disco precedente, entrambe sono strategicamente al centro del disco, ma Heartbreaker (magari perché uscita prima) suona ancora oggi più sincera, meno studiata.
Quale strada per gli Alabama Shakes?
The Greatest è ancora un momento molto bello, ma nel complesso qualche dubbio rimane; la critica angloamericana sembra apprezzare questa maggiore pacatezza e la ricerca di novità, chi scrive trova che, con la voce di Brittany, la pacatezza sia fuori luogo con una band che forse dovrebbe decidere: se la sua cifra stilistica è soprattutto revivalistico-tradizionalista, beh non è un crimine, c’è un pubblico che non aspetta altro, e tanto vale comporre una bella fila di bangers travolgenti come Don’t Wanna Fight o (sul precedente) Hold On e Be Mine, cosa di cui gli Alabama Shakes sono perfettamente capaci. Altrimenti la strada da percorrere è ancora lunga per riuscire a padroneggiare egregiamente la miscela di tradizione e innovazione. Per ora, Sound & Color è soprattutto un disco di transizione.
7,6/10