di Mauro Carosio
“Ci sentiamo tutti un po’ truffati quando la nostra vita non finisce con l’essere quel gran flusso di gioia che credevamo
dovesse essere, ma una cosa che si capisce quando si arriva alla mezza età è che il problema non è mai stato questo e che
la felicità è fatta di fantastici minuti che magari restano sospesi per anni”.
Con queste parole Alison Moyet ha presentato il suo ottavo disco in studio, poche settimane fa a BBC2. The Minutes
arriva a quattro anni da The Turn, disco in cui il “pop di classe” che ha contraddistinto la sua carriera post Yazoo (con
Vince Clarke) ha raggiunto l’apice. Questa volta si può parlare di un nuovo capitolo. L’album in questione suona
leggermente diverso da quelli a cui Alf ci ha abituato nel suo quarto di secolo di attività solista dal successo
discontinuo. The Minutes è un lavoro di stampo pop-rock, dove trovano spazio episodi elettronici che non necessariamente rimandano ai fatidici anni ’80. La voce è quella di sempre: una grande voce che può muoversi ovunque senza cedimenti, e questo è senz’altro il suo maggior merito da sempre. Gli undici brani scorrono piacevolmente tra atmosfere melodiche di più sicura presa, come il singolo When I Was Your Girl o Horizon Flame, e altre più audaci e meno commerciali come la strampalata Right As Rain o il meta-pop di Filigree. Forse The Minutes non scalerà le classifiche di vendita, ma nel complesso rimane un disco da ascoltare.
6,8/10
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httpv://www.youtube.com/watch?v=n-wtJyh2Co4
Alison Moyet – When I Was Your Girl